Èun omone grande e grosso, che con la sua mole si mette davanti al Coronavirus e non lo lascia passare. Così Maria Gianola ha immaginato il supereroe – il vaccino – che sta cambiando la vita dei cittadini e sempre più ci consentirà di tornare a una vita normale.
È una disegnatrice veneziana – Maria Gianola, appunto – ad aver creato il personaggio protagonista della campagna di comunicazione della Regione Veneto sulla vaccinazione. «Ho pensato – spiega l’autrice – all’idea dello scudo. E chi più di questo robusto signore può dare l’idea di protezione e sicurezza? E poi ho pensato che fosse una bella idea quella di girare pagina, anche simbolicamente, e togliere dall’immaginario collettivo medici, siringhe e medicine…».
Il gigante buono ora accompagnerà tanti momenti della campagna vaccinale, anche grazie a video in cui offrirà informazioni e intervisterà esperti. Ma soprattutto con la forza simbolo dello “scudo” contro il virus.
D’altronde questo serve: un’immagine capace di comunicare un messaggio. A Maria Gianola la vocazione di creare segni che parlano non è mai mancata: «Fin da bambina», ricorda. Con una prima accelerazione che risale a quando aveva 8 anni: «Mia mamma aveva mandato un mio disegno a un concorso. L’ho vinto, la cosa mi è piaciuta e ho continuato a disegnare con più entusiasmo».
Allora era Heidi a passare per la matita di Maria: «La mia compagna di banco ricorda che, durante le lezioni, non facevo altro che disegnare e riempire i libri di schizzi».
Una passione sempre coltivata, anche al servizio della Chiesa di Venezia, quando Gianola realizza immagini per l’Azione cattolica ragazzi, di cui è stata animatrice; poi, dopo, anche durante gli anni universitari, terminati con la laurea in Lettere, in storia dell’arte moderna e contemporanea.
«Finiti gli studi ho inviato qualche disegno ad alcune case editrici: sono piaciuti e ho iniziato a pubblicare». Da allora è stato un crescendo: Maria Gianola, oltre a disegnare, ha scritto anche i testi per tanti libri, editi dalle maggiori case editrici italiane, da Mondadori a Feltrinelli. Fra le pubblicazioni, numerose quelle di contenuto religioso, compreso una dedicata a Papa Francesco e alla sua preghiera “della mano”.
«L’ispirazione arriva all’improvviso, non viene a tavolino, è una scintilla: «Anche ieri – sorride Maria – mentre passeggiavo con mio marito…: me la sono scritta, per non dimenticarla, e poi, tornata a casa, ci ho lavorato». E il momento più bello, sottolinea, «è quando esce il primo disegno nativo, quando sgorga l’idea: quell’istante lo trovo un miracolo».
Come quando, tanto per fare un esempio, erompe l’idea del libro dedicato alla paura del buio, dove il buio stesso diventa un personaggio, che a sua volta soffre di solitudine e decide di farsi amico un bambino: un modo originale per sciogliere le ansie che ogni piccolo riserva all’esperienza della notte e dell’assenza di luce.
«Per fortuna – riprende la disegnatrice veneziana – il settore dell’editoria per l’infanzia continua ad andare bene. Quest’anno usciranno otto miei libri, anche all’estero: in America latina, in Spagna, in Romania…».
Un settore che regge bene la crisi, che produce molto ma che domanda qualità e attualità: «Beh, in quello mi aiutano le mie tre figlie», conclude Maria Gianola: «Mi aiutano, mi consigliano: sono sincerissime. E mi fanno capire quali sono le sensibilità del momento».
Giorgio Malavasi