Orchidee dai fiori spettacolarmente colorati e profumati, orchidee piccolissime, orchidee che profumano al calar del sole ed orchidee che mostrano la propria bellezza per un solo giorno…
Sono le caratteristiche di alcuni dei 300 esemplari di orchidea che sabato 25 e domenica 26 maggio, verranno esposti al Muse, Il Museo della scienza di Trento, nella serra tropicale.
Le orchidee saranno messe a disposizione da appassionati, associazioni e vivai. In entrambi i giorni, all’ingresso del Muse sarà inoltre possibile acquistare orchidee particolari e rare assieme ad orchidee più classiche adatte ai coltivatori non ancora esperti, grazie alla presenza di 5 espositori specializzati: due italiani, due tedeschi ed uno proveniente dall’Ecuador. Successivamente, fino al 31 maggio, una selezione di orchidee resterà visitabile nella serra del Museo.
La famiglia delle orchidee comprende circa 800 generi, 30.000 specie e oltre 100.000 ibridi e varietà coltivate. Occupa un posto speciale tra le piante superiori per le dimensioni dei fiori che variano da una capocchia di spillo fino ad un piatto da portata, per la complessa forma dei fiori dai colori vividissimi e sgargianti, per i piccolissimi semi simili a finissima polvere che sono privi di sostanze di riserva e richiedono un fungo simbionte per poter germinare, per i tanti luoghi in cui possono crescere, dall’Artico ai Tropici, nel terreno, sugli alberi (epifitiche) e sulle rocce (epilitiche), per le radici che si adattano ad assorbire acqua e nutrienti dal terreno ma anche dall’aria, essendo in grado di assorbire l’umidità e i nutrienti aereodispersi.
Misteriosi e affascinanti i fiori mettono in essere tanti diversi stratagemmi per attirare gli impollinatori. Creano piccole trappole a forma di scarpetta in cui l’insetto cade e per uscirvi è costretto a strofinarsi sulla massa pollinica che aderisce al suo dorso. Producono lunghissime protuberanze filiformi ricche di nettare al fondo che richiamano falene notturne dalla proboscide lunga fino a 40 cm, come la famosa orchidea di Darwin (Angraecum sesquipedale) per cui lo studioso inglese predisse l’esistenza della falena impollinatrice prima questa fosse scoperta. Assumono l’aspetto di altri insetti per attirare l’impollinatore con un richiamo sessuale. Alcune sono facilissime da coltivare altre difficilissime.
Le tecniche moderne di coltivazione hanno reso possibile la produzione industriale su larga scala di alcune specie tropicali che ben si adattano all’ambiente domestico riuscendo a resistere anche alla bassa umidità a temperatura ambiente come le Phalaenopsis e i Paphiopedilum che quasi tutti abbiamo visto e probabilmente acquistato qualche volta dal fioraio o al supermercato.
La mostra di Orchidee tropicali è organizzata in collaborazione con l’Associazione Trentino Orchidee (ATO) e la Federazione Italiana Orchidee (FIO).