Quand’è stato ucciso in Val Camonica, il 25 giugno 1944, Franco Passarella aveva 18 anni. Un giovane veneziano che pronunciò l’“aggregazione” al Collegium Tarsicii nel 1940, per volere di mons. Ugo Camozzo. Di lui mons. Giuseppe Olivotti scrisse che era il migliore fra tutti, vero “martire cristiano” e il funerale venne celebrato dal padre spirituale del giovane, mons. Carlo Manziana, futuro ordinante di Marco Cè.
A 80 anni dalla sua morte a Venezia viene presentato il libro “Il partigiano tradito” (edizioni San Paolo), dedicato proprio a Passarella e scritto dalla giornalista Anna Maria Catano.
Il volume viene presentato lunedì 30 settembre alle ore 17:30 nella Scuola Grande di San Teodoro a Venezia. Interverranno Roberto Papetti, direttore de Il Gazzettino, Anna Maria Catano, giornalista e autrice del libro, Mons. Domenico Sigalini, vescovo emerito ,Davide Zammattio, Collegium Tarsicii Martyris Venezia.
“Il partigiano tradito” è un testo avvincente e a tratti commovente, narrato senza retorica, sentimentalismi, desideri di rivalsa o di vendetta. Scritto in stile giornalistico, vuole proporre l’esempio del giovane Passarella, che testimoniò con coerenza integrale i suoi ideali di giustizia e verità, fino al sacrificio della vita. Lui, che aveva sostenuto l’esame di maturità da pochi giorni e che aveva nel cuore il desiderio di unirsi ai “ribelli per amore”, Franco venne assassinato da una pattuglia infedele di “Fiamme verdi”, i partigiani cattolici. Quattro sbandati che aderirono alla Resistenza soltanto per trovare un modo per coprire la loro vita criminale. Riguardo alla morte di Passarella gli interrogativi sono ancora molti: non si sa cos’abbia spinto i suoi assassini ad ucciderlo. Quel che è certo è l’omertà che ha avvolto la vicenda per lungo tempo, oltre ai depistaggi che hanno tentato di coprire i reali autori del delitto. (M.G.)