I “salti logici” sono tipici delle donne. Ma lungi dall’essere una carenza sono un valore aggiunto, anche perché spesso arrivano prima al risultato.
È uno dei temi di cui hanno parlato Giovanni Sambin, già professore di Logica Matematica all’Università di Padova, e Silvia Pittarello, esperta in comunicazione della scienza, specializzata in logica, sviluppo del pensiero critico, demenze, nudge e scienza gentile. Ne hanno trattato – in occasione del 14 gennaio, giornata mondiale della logica – al Liceo Foscarini di Venezia nell’ambito dell’evento “La logica che ci piace”, sostenuto da Unesco, Associazione Italiana di Logica e sue Applicazioni e Società italiana di Logica e Filosofia delle Scienze.
Agli studenti del liceo sono stati spiegati i principi fondamentali della logica in maniera divertente, ma rigorosa, riflettendo sull’importanza della logica nella vita di tutti i giorni: per esempio si può utilizzare per cercare di riconoscere le fake news o le notizie tendenziose.
Ma la logica può essere anche uno svago: inconsciamente tutti la applichiamo per risolvere l’ambiguità di significato o contesto presente in barzellette o freddure. Il professor Sambin lo dimostra con questa barzelletta: «Perché i carabinieri lavano l’auto solo con l’acqua di mare? Per non far morire la sirena!».
E poi spiega: «Se state ridendo è perché avete colto che la parola “sirena” è stata utilizzata con un significato inaspettato rispetto al contesto in cui si trova». In questa prima parte dell’attività Giovanni Sambin e Silvia Pittarello hanno coinvolto attivamente i ragazzi, rivolgendo domande e facendoli ragionare su aspetti del linguaggio che non sempre vengono approfonditi.
Nella seconda parte è stata esaminata sinteticamente la storia della scoperta di altre logiche nel Novecento nelle quali non valgono sempre tutti i principi della cosiddetta “logica classica” nata con Aristotele.
Per esempio in alcuni contesti può non valere il principio del terzo escluso, cioè potrebbe non essere vero che una proposizione è vera o altrimenti è vera la sua negazione. Un fondamentale contributo per la comprensione e la “classificazione” delle logiche deriva proprio dal lavoro di Sambin, che nel 2000 ha introdotto la basic logic, ovvero una logica che costituisce una base per tutte le logiche.
Al termine Silvia Pittarello e Giovanni Sambin hanno presentato una congettura nata dalla domanda se ci sia spazio per una logica delle donne tra le estensioni della basic logic. Recenti studi hanno osservato differenze tra cervelli maschili e femminili. «Alcune di queste differenze, come ad esempio una maggiore tendenza alla cura e alla prosocialità da parte delle donne e una certa maggior propensione ai “salti logici”, sembra possano essere formalizzate proprio usando la struttura evidenziata dalla basic logic e da alcune “meta regole” che permettono il passaggio da una logica all’altra”, spiega Pittarello.
«Ma attenzione: si tende a dire che le donne sono uguali agli uomini – commenta Pittarello – perché se si dicesse che sono diverse, molti, a causa degli stereotipi ancora presenti nella nostra società, interpreterebbero la diversità come un’inferiorità femminile. Bisognerebbe invece comprendere che la diversità è ricchezza e che tra due modi di ragionare differenti non deve esserci per forza un modo migliore e uno peggiore».
Camilla Pustetto