Restano solo pochi giorni per poter visitare “Homo Faber”, la prima grande esposizione realizzata in città dedicata all’artigianato proveniente da tutta Europa. Un evento di rilevanza internazionale che vuole valorizzare il mondo dell’artigianato e approfondire i legami che sviluppa con quello del design.
La mostra, allestita nell’Isola di San Giorgio presso gli spazi della Fondazione Giorgio Cini, è promossa dalla Michelangelo Foundation for creativity and craftsmanship, organizzazione fondata da Johann Rupert e Franco Cologni per preservare e valorizzare i mestieri d’arte.
Molte le dimostrazioni dal vivo che si trovano lungo il percorso, dove è possibile soffermarsi ad osservare il lavoro dell’artigiano, vedere cosa accade all’interno dei laboratori, scoprire l’alto artigianato e conoscere alcuni tra i prodotti più iconici.
L’esposizione che si estende in 16 padiglioni negli spazi della Fondazione Cini, fornisce anche l’occasione per visitare zone solitamente chiuse al pubblico come l’ex piscina Gandini che è stata adibita a palcoscenico dell’alta moda. Particolare è l’abito di Karl Lagerfeld per Chanel che con un mix davvero unico mette insieme un materiale povero come il legno con quello sfarzoso dei diamanti.
Grande suggestione e interesse suscita il padiglione dedicato alle eccellenze europee, dove sono presenti artigiani che lavorano sotto gli occhi dei visitatori il legno e la madreperla o realizzano ricami con filo d’oro e creazioni in carta.
Tra questi, originale è il lavoro di Stefano Conticelli, artigiano impegnato nella lavorazione della pelle che possiede un laboratorio vicino ad Orvieto con 12 lavoranti. Tra le sue realizzazioni più particolari, oltre a una vespa rivestita in cuoio lavorato a mano per ricordare le gualdrappe medievali dei cavalli, annovera tende in camoscio e piastrelle in cuoio. Quest’ultime sono molto morbide e pieghevoli, ma una volta appoggiate a terra rendono confortevole e caldo l’ambiente. Sembrano molto delicate a vedersi ma l’artigiano assicura che ci si può camminare anche con le scarpe, mentre per la pulizia basta affidarsi a prodotti naturali specifici per la pelle. Un mercato di nicchia, certo, ma molto apprezzato da chi non bada a spese e ama circondarsi di materiali vivi e non convenzionali. Tra gli oggetti d’arredo non mancano vasi in ceramica e vetro, o candelabri con all’interno fiori dente di leone le cui estremità sono bagnate da gocce d’oro.
Negli altri padiglioni si trovano ancora opere di falegnameria, tra cui diffusori acustici naturali costruiti a mano con tecniche di liuteria, i pregiati lavori della Bottega Ghianda o gli oggetti in legno del maestro ebanista Giordano Viganò.
Per le sale inoltre si possono ammirare ventagli realizzati con piume di pavone e approfondire il mondo del ricamo o la realizzazione di stoffe e profumi. Una parte è dedicata a venti maison del lusso dove è possibile capire quanto le loro creazioni siano legate al mondo artigiano. Tra le grandi case presenti non mancano Mont Blanc, Chanel, Cartier e Jaeger-LeCoultre.
Un padiglione in particolare mette in evidenza il lavoro di tredici coppie di designer internazionali e artigiani delle eccellenze veneziane e venete, tra cui Serena Confalonieri e Francesca Merciari della Scuola Abate Zanetti, Philippe Tabet e Sergio Boldrin della Bottega dei Mascareri, Nathalie Du Pasquier e Emanuele Bevilacqua della Tessitura Bevilacqua e India Mahdavi e Lucia Costantini che realizza il famoso merletto di Burano.
Affascinante è invece la sezione “Restaurando”, in cui è possibile osservare all’opera i maestri del restauro in una sala che è stata adibita a laboratorio. Tra le opere in restauro un abito haute couture disegnato da Gianfranco Ferré, un’opera di design di Gaetano Pesce e due dipinti monocromi di Paolo Veronese delle Gallerie dell’Accademia raffiguranti i profeti Ezechiele ed Isaia.
Il lavoro artigianale inoltre viene spiegato anche grazie all’uso della realtà virtuale, che porta i visitatori all’interno di alcuni atelier. La mostra resterà aperta fino a domenica 30 con ingresso gratuito previa registrazione sul sito www.homofaberevent.com.
Francesca Catalano