Onorato per il riconoscimento che gli è stato riservato. E deciso a non volersi limitare al solo ruolo di professore accademico. «Perché ho bisogno di pastorale, di gente intorno a me. Da sempre vedo lo studio della Teologia in funzione dell’evangelizzazione: non si tratta solo di insegnarlo tra i banchi di scuola ma anche di poterlo annunciare agli altri».
Nuovo anno accademico dal 7 ottobre. Da poco designato nuovo preside dell’Istituto di Studi ecumenici San Bernardino, a San Francesco della Vigna a Venezia, fra Lorenzo Raniero si presenta così. Nato a Chiampo (Vicenza) nel 1967, si è trasferito a Venezia martedì scorso, pronto ad intraprendere il nuovo anno accademico che prenderà il via il 7 ottobre. E per il quale – è lui stesso a raccontarlo – prevede già alcune novità da mettere in campo. Una su tutte, un progetto di ricerca sulla Teologia pubblica, per far sì che essa raggiunga non soltanto il mondo ecclesiastico ma anche quello civile.
«Tutto questo ha una valenza ecumenica – afferma fra Raniero, evidenziando come al suo termine sia prevista la pubblicazione di un testo – poiché arriva all’uomo in quanto interessato ad aprire la propria mente a queste cose». Un progetto che sarà realizzato in collaborazione con l’Istituto ecumenico di Bari, tanto che vi sarà, tra le due realtà, anche uno scambio di docenti e studenti. Ma le idee del sacerdote vicentino non si fermano qui.
Nascerà una comunità accademica. Tra gli obiettivi c’è anche quello di dar vita ad una vera e propria comunità accademica per i professori dell’Istituto lagunare (circa 25). «Perché qui ne arrivano da ogni parte d’Europa, senza conoscersi fra loro. L’idea è proprio quella di organizzare incontri e seminari che permettano ad ognuno di condividere i propri progetti e ricerche affinché nasca una stima reciproca». E il prossimo appuntamento – dopo il primo organizzato il 5 settembre che ha riscontrato molto successo – potrebbe essere fissato per la prossima primavera.
Dell’Ordine dei Frati Minori (dal ‘92) e sacerdote (dal ‘94), fra Lorenzo ripercorre gli anni della sua formazione nell’ambito della Teologia, iniziati a Verona allo Studio teologico San Bernardino. «Ho seguito corsi di Teologia sistematica a tre voci (con professore cattolico, protestante e ortodosso), cosa unica in Italia. Poi ho proseguito gli studi di specializzazione a Madrid, all’Instituto superior de Cencias Morales, conseguendo nel 2000 il dottorato in Teologia morale all’Accademia Alfonsiana di Roma». Da subito ha cominciato ad insegnare presso lo Studio teologico interprovinciale di San Bernardino di Verona (anche Teologia del matrimonio, ambito a lui caro e portato avanti attraverso la pastorale matrimoniale, tanto da tenere ancora qualche corso per fidanzati e sposi) e, nel 2002, anche all’Istituto di Studi ecumenici di Venezia.
L’istituto prevede un corso di licenza, ossia un corso di laurea magistrale della durata di due anni, a cui s’affianca anche la possibilità di iniziare la ricerca di dottorato in Teologia ecumenica. «Oltre a questa laurea (o licenza) da dieci anni abbiamo attivato due master di primo livello (in Ecumenismo e Dialogo interreligioso) a cui può accedere un pubblico più ampio. L’emergenza Covid – sottolinea il preside – ci ha costretto a portare avanti i corsi online, ma ora riprenderemo le lezioni in presenza in quanto il numero degli iscritti è facilmente gestibile».
Ecumenico, cioè francescano. «Il nostro marchio distintivo? Quest’Istituto non è solo una scuola universitaria, ma anche un ambiente di vita da condividere con noi frati. E il fatto che sia gestito dai francescani è qualcosa di essenziale: lo spirito di fraternità trasmessoci da San Francesco ci fa essere fratelli di tutti gli uomini sulla terra, a prescindere dalle loro religioni. Insomma, dire “ecumenico” o “francescano” è un po’ la stessa cosa».
Marta Gasparon