Un’opera lirica al mese fino ad ottobre. Riparte la grande opera alla Fenice dopo mesi di assenza. Torna anche una programmazione di ampio respiro anche per la musica sinfonica. Lo ha annunciato oggi il Sovrintendente Fortunato Ortombina, illustrando le novità e le proposte che da giugno in poi animeranno l’estate e il primo autunno del principale teatro veneziano. La pandemia da Covid-19 ha prima fermato, poi limitato fortemente, ed infine ancora bloccato le attività dell’ente lirico. Poi, è venuta la riapertura di lunedì 26 dedicata ai millennials, che ha riscosso un grande successo.
«L’importante – ha dichiarato il maestro Ortombina – non è riaprire, ma avere la certezza di non dover più richiudere. Avevo detto che non avremmo fatto opera senza pubblico. Ora, prima di disarmare la “chiglia” in legno realizzata durante la pandemia, dopo 250 giorni senza opere alla Fenice, andremo in scena con il Faust di Gounod il 25 giugno. Se avessimo dovuto confinare tutta l’azione scenica sul palcoscenico sarebbe stato impossibile. Ci auguriamo inoltre di poter superare la soglia dei 300 spettatori, che è un terzo della capienza».
Circa il ritorno degli spettatori Ortombina presenta un risultato straordinario di botteghino: «Con i primi concerti di questi giorni abbiamo registrato una enorme risposta circa la bigliettazione, abbiamo lasciato molte persone fuori. Vogliamo approfittare di questo periodo per rinfrancare il rapporto di Venezia con il pubblico locale».
La seconda opera dell’estate sarà il Farnace di Vivaldi con la direzione di Diego Fasolis e la regia di Christophe Gayral, al teatro Malibran dal 2 luglio, con uno spettacolo tutto in palcoscenico e l’orchestra nella fossa. Il primo titolo alla Fenice dopo le vacanze, a fine agosto, il 31, sarà il Rinaldo di Händel con la regia di Pier Luigi Pizzi e la direzione di Federico Maria Sardelli. Uno spettacolo che è ha girato per l’Italia e nel mondo e che ha fatto scuola per la regia del teatro barocco. Doveva essere rappresentato nel giugno del 2020 per i novant’anni di Pierluigi Pizzi e quindi quest’anno. Nel mese di settembre sarà la volta del Rigoletto di Verdi nell’allestimenti di Micheletto per l’opera di Amsterdam, per nove rappresentazioni. Quindi vi sarà un’opera al mese, due al Malibran e due alal Fenice, in una rirpesa di attività graduale rispetto agli standard pre-pandemia.
Sempre Alla Fenice il 29 settembre sarà la volta del Rigoletto di Giuseppe Verdi, diretto da Daniele Callegari e con la direzione artistica di Damiano Michieletto. Infine, dal 14 ottobre, al Malibran sarà rappresentata l’opera Engelberta di Albinoni, con la direzione di Francesco Erle e la regia di Francesco Bellotto.
Marco Zane