È scomparso improvvisamente nella notte tra il 3 e il 4 maggio Marco Ceresa, direttore del Dipartimento di Studi sull’Asia e l’Africa Mediterranea dell’Università Ca’ Foscari Venezia e stimato sinologo dell’ateneo.
I colleghi, le colleghe, le amiche e gli amici del Dipartimento di Studi sull’Asia e l’Africa Mediterranea e della comunità di Ca’ Foscari lo ricordano “per la sua brillante intelligenza, il senso dell’umorismo, il suo amore per l’arte e la letteratura, la gentilezza e l’eleganza che hanno contraddistinto la sua vita”.
I suoi interessi di ricerca erano incentrati sui Cultural Studies, con particolare enfasi sull’Orientalismo e la chinoiserie e le sue declinazioni letterarie e musicali in Italia e in Europa. Si era interessato inoltre alla letteratura cinese pre-moderna, in particolar modo alla poesia Tang e ai rapporti fra letteratura e cultura materiale e alimentare.
Originario di Lodi, si era laureato a Ca’ Foscari, nel 1984, nel corso di laurea allora denominato Lingue e Letterature Orientali (cinese). Era entrato a Ca’ Foscari come ricercatore nel 1994 ed era diventato professore associato di lingua e letteratura cinese nel 2000 e dal 2008 ordinario.
È stato l’autore della prima traduzione completa e commentata del Canone del tè, il più antico e il più importante trattato al mondo sulla coltivazione, la preparazione, l’uso e gli echi letterari del tè.
«La scomparsa del prof. Ceresa – è il ricordo personale della Rettrice e collega Tiziana Lippiello – mi addolora profondamente. Conoscevo Marco sin dai tempi dell’università, qui a Ca’ Foscari. Durante la nostra carriera accademica abbiamo lavorato spesso insieme, condividendo la passione per la cultura cinese. Ho sempre apprezzato i suoi vasti interessi culturali e quel suo senso innato dell’umorismo, con cui riusciva a stemperare e alleggerire anche i momenti più difficili. Eleganza, raffinatezza, ironia e profonda umanità erano alcune delle sue doti che mi mancheranno di più. Oggi Ca’ Foscari perde un docente e uno studioso di rilievo, che per il nostro ateneo si è sempre speso, ricoprendo importanti ruoli di responsabilità istituzionale. Sul piano personale, perdo oggi un collega e un carissimo amico: mi mancherà molto, e mancherà molto a tutta la comunità cafoscarina».