Il 10 ottobre di ogni anno si celebra la Giornata Mondiale della Salute Mentale (World Mental Health Day) istituita nel 1992 dalla Federazione Mondiale per la Salute Mentale (WFMH) e riconosciuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Per l’occasione San Servolo srl, d’intesa con il Socio Unico Città metropolitana di Venezia, proprietaria del museo, aderisce a questa iniziativa offrendo l’ingresso gratuito al Museo del Manicomio di San Servolo – la follia reclusa per domenica 10 ottobre.
Con l’occasione il museo dell’isola resterà aperto alla visita dalle ore 10,45 fino alle ore 16,30. L’isola di San Servolo è facilmente raggiungibile tramite la linea 20 Actv in partenza dall’imbarcadero di San Zaccaria. Il vaporetto parte alla mezza di ogni ora impiegando circa 10 minuti per giungere alla bella isola dove si può stare passeggiando per il parco, ammirare le numerose opere d’arte ivi collocate e godere dell’offerta della caffetteria aperta fino alle ore 18,00.
“Grazie a questa ricorrenza che ci vede direttamente coinvolti – sostiene Simone Cason, Amministratore Unico di San Servolo srl – l’isola apre le sue porte a tutti coloro che vorranno visitarla e scoprire soprattutto la sua storia attraverso il Museo del Manicomio. Un’iniziativa condivisa con la Città metropolitana potrà rendersi conto dell’interessante patrimonio storico e artistico che il complesso architettonico dell’isola conserva e offre alla fruizione pubblica”.
Il “Museo del Manicomio di San Servolo – La follia reclusa” è stato inaugurato il 20 maggio 2006 e raccoglie i reperti appartenuti all’ospedale psichiatrico, istituzione questa che ha caratterizzato la storia dell’isola di San Servolo dai primi anni del ‘700 fino al 1978. Lo scopo principale del Museo, già implicito nella sua denominazione (La follia reclusa), è quello di mettere in evidenza – attraverso reperti specifici, didascalie e pannelli esplicativi – la dimensione emarginante e segregante dell’istituzione manicomiale.
Un luogo per poter leggere, conoscere e scoprire il legame che ha unito, anche se nel dolore, la comunità a questa parte del suo territorio.
Il museo raccoglie documenti (riproduzioni di cartelle cliniche, registri, stampe, fotografie) che introducono brevemente alla storia dell’ospedale, strumenti di contenzione (manette, blocca caviglie, manicotti, ecc.), docce per l’idroterapia, manufatti dei pazienti (dipinti, oggetti, ecc.), un pianoforte a testimonianza di un inizio di musicoterapia, varia strumentazione scientifica e clinica (microscopi, strumenti per elettroshock, ecc.). Nel museo sono esposte varie foto che riproducono la vita quotidiana del manicomio e una sezione di fotografie dei pazienti prima e dopo il ricovero a San Servolo.
In rispetto delle norme in vigore per contrastare la pandemia da COVID verrà richiesto all’entrata del museo il possesso del green pass.