Sono 6 milioni di euro, recuperati da una revisione del bilancio della Regione Veneto: «Li destineremo prioritariamente ai gestori e ai dipendenti delle scuole paritarie»., afferma l’assessore regionale all’istruzione e formazione, Elena Donazzan.
È la risposta della Regione alla grave crisi che ha colpito anche le scuole paritarie del Veneto a causa dello stop dovuto alla pandemia.
«In Veneto queste scuole offrono – ricorda l’assessore – un servizio educativo a due terzi delle famiglie con figli da 0 a 6 anni, e per quelle della primaria e dei gradi successivi, una qualità figlia di una tradizione radicata e rispettata. A questa presenza, che in molti casi è vera e propria supplenza ai vuoti del servizio statale, si aggiunge il contributo che gli enti religiosi hanno storicamente dato e continuano a dare allo sviluppo delle scuole della formazione professionale. Tutte queste scuole rischiano di non poter più proseguire l’attività, pagando così il prezzo di una parità scolastica che è rimasta solo una enunciazione di principio, ma non è ancora realtà».
«Abbiamo previsto – conclude Donazzan – l’estensione della cassa integrazione in deroga anche agli enti gestori della formazione professionale e delle scuole paritarie e a tutti i dipendenti delle scuole gestite dalle Ipab che, in quanto enti di diritti pubblico, sarebbero rimasti esclusi dai provvedimenti governativi».