Con cosa giocavano i bambini ebrei di Venezia nei giorni peggiori della persecuzione razziale? E che racconti hanno fatto di quel periodo?
La Comunità Ebraica di Venezia, in occasione della Giornata della Memoria 2024, organizza due esposizioni con l’intento di raccontare ad un pubblico di tutte le età ciò che avvenne a Venezia tra il 1943 e il 1945.
Attraverso i giocattoli e i racconti dei bambini tramandati fino ai giorni nostri, i visitatori potranno avvicinarsi alle esperienze vissute da chi in quegli anni stava vivendo la propria infanzia o l’adolescenza. In campo del Ghetto Novo, nello spazio di Ikona Gallery, saranno visibili documenti originali inediti, provenienti dagli Archivi della Comunità ebraica di Venezia, con foto e testimonianze di profughi ebrei stranieri accolti a Venezia subito dopo la Liberazione.
Il Veneto, infatti, si è distinto come primo rifugio per tanti ebrei sopravvissuti ai campi di sterminio.
I giocattoli hanno spesso rappresentato l’unico legame con la casa da cui i bambini sono stati strappati per viaggi di salvezza o di sterminio. Le esperienze vissute da alcuni bambini tra il 1943 e il 1945 vengono narrate dalla voce dei giocattoli: bambole, una trottola, una barca, un triciclo e un piattino scaldavivande racconteranno le storie dei loro proprietari.
Entrambe le esposizioni apriranno al pubblico domenica 28 gennaio nel sestiere di Cannaregio. “Giochi e giocattoli, compagni di Viaggio, 1943-1945” accoglierà i primi visitatori a partire dalle ore 10 nell’Aula Didattica in Calle del Forno, mentre “Venezia 1945 – Città Rifugio” aprirà alle ore 12 negli spazi di Ikona Gallery in Campo di Ghetto Novo. Le due esposizioni saranno visitabili su prenotazione fino al 30 marzo dalle 10 alle 17, dalla domenica al venerdì (sabato escluso).
Entrambe le esposizioni sono state ideate e curate dalla Comunità Ebraica di Venezia e dal Museo Ebraico di Venezia, in collaborazione con Opera Laboratori.