Cinque incisioni di Rembrandt donate al Comune di Venezia. Il donatore è il prof. Giuseppe Scalabrino che, oltre alle cinque acqueforti del grande pittore olandese, ha fato dono alla città lagunare anche di altre opere di Gaetano Zompini, di Giuseppe Maria Mitelli e dei volumi costituenti l’Enciclopedia Universale dell’Arte.
Nello specifico le cinque acqueforti sono:
“Cottage vicino al canale. Veduta di Diemen” (mm. 141 x 208, 1641 – Filigrana “Lettere IHS, sosrmontate dalla croce latina e con sottostanti iniziali PC”);
“Il mulino a vento” (mm. 144 x 208 – firmata e datata 1641 in basso a destra);
“Veduta di Amsterdam da nord-ovest(dal Kadijk)” (mm. 113 x 154, 1640);
“Paesaggio con la capanna, il fienile e il disegnatore” (mm. 128 x 208, 1641 o 1645);
“Canale con una grande barca ed il ponte” (mm. 83 x 108, firmata e datata in basso a sinistra 1650 – proveniente dal Gabinetto delle Stampe dell’Albertina di Vienna).
A queste si aggiungono:
“Le arti che vanno per via nella città di Venezia inventate ed intagliate da Gaetano Zompini” di Gaetano Zompini (un frontespizio inciso con il titolo + 60 acqueforti, I edizione, I tiratura, Venezia 1753);
“Di Bologna l’arti per via d’An.ibal Ca.raci” di Giuseppe Maria Mitelli (un frontespizio con il titolo + 40 incisioni a bulino, I edizione, Gio. Iacomo Rossi stampatore, Roma 1660);
Enciclopedia Universale dell’Arte (15 volumi + 1 supplemento, Istituto per la Collaborazione Culturale, Venezia-Roma 1958-1978).
«La donazione che il prof. Scalabrino ha fatto a Venezia – commenta la direttrice dei Musei Civici di Venezia Gabriella Belli – comprende cinque importantissime incisioni a tecnica mista (acquaforte, bulino e puntasecca) di Rembrandt van Rijn, raffiguranti altrettanti paesaggi che testimoniano la geniale capacità del maestro nel tradurre la resa atmosferica con i soli mezzi del bianco e nero. Le stampe di paesaggi sono, fra le incisioni di Rembrandt, quelle che hanno maggior valore artistico e acquisiscono, per Venezia, un valore ancor più importante se si considera che nelle collezioni MUVE non sono presenti opere dell’artista. Grazie alla donazione si verrà, quindi, a coprire una specifica carenza delle nostre raccolte. Non solo. A queste incisioni si aggiunge la prima edizione delle Arti che vanno per via di Gaetano Zompini, una delle più belle e affascinanti raccolte d’incisioni del Settecento veneziano, voluta da Anton Maria Zanetti e di cui la Fondazione possiede i disegni preparatori. Si conoscono molte edizioni dell’opera. Il nostro Gabinetto dei disegni e delle stampe, ad esempio, conserva quella del 1785. La prima edizione, rarissima, è stata scoperta solo in tempi recenti, ed è datata 1753. Sono noti agli studi solo 3 esemplari di questa edizione, uno dei quali è di proprietà del prof. Scalabrino. Accanto alle Arti che vanno per via di Zompini, il donatore aggiunge anche il volume delle Arti bolognesi di Giuseppe Maria Mitelli su disegni di Annibale Carracci (1660), la prima opera del genere dedicati agli umili mestieri di strada, assente nei musei e nelle biblioteche di Venezia. Di solito simili raccolte sono smembrate per ragioni di mercato e le singole incisioni vengono poi vendute singolarmente. Il fatto di trovarle complete aggiunge ulteriore valore al gesto».
«E’ un grande onore per la Città di Venezia, per i suoi cittadini e per tutta la comunità internazionale ricevere dal prof. Scalabrino questa importante donazione – commenta il sindaco. Già lo scorso anno il professore aveva donato alla città due importanti dipinti a tempera di Marco Ricci e alcuni volumi legati alla storia di Venezia, oggi possiamo dire di arricchire il patrimonio dei Musei Civici di Venezia con delle opere fra le più richieste dai collezionisti quindi difficilmente reperibili e con quotazioni particolarmente alte. Grazie quindi al prof. Scalabrino: il suo gesto d’amore verso la Città permetterà a tutti i cultori di Rembrandt e dell’arte in generale di poter studiare e apprezzare questo grande artista anche a Venezia».