Un nuovo contratto di comodato gratuito, per la durata di due anni, a favore di Ca’ Foscari, di alcune aree di proprietà del Comune di Venezia sull’isola di Torcello permetterà la realizzazione di una campagna di scavi tra giugno e settembre.
Il progetto archeologico di Torcello è condotto dall’Università in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Venezia. Un progetto iniziato nel 2012 che ha la finalità di comprendere appieno le dinamiche insediative di Torcello tra tarda antichità e Alto medievo, raccogliendo dati sulle tecniche costruttive, sulla cultura materiale, e sulle abitudini alimentari degli antenati dei veneziani.
Le attività archeologiche prevedono la partecipazione di borsisti e di giovani ricercatori italiani, europei e anche americani, grazie ad un accordo con l’Università di Stanford, che partecipa attivamente al progetto. I fondi per la realizzazione dello scavo provengono da Ca’ Foscari e da un progetto, appena lanciato, con fondi Interreg Adrion, denominato “Approdi”.
Nella stagione 2018 è previsto uno scavo nei mesi tra giugno e settembre, aperto al pubblico quasi ogni giorno. I visitatori potranno seguire giorno per giorno lo svolgimento delle ricerche, dialogare con gli archeologi, conoscere i processi di recupero dei reperti. Ospiti, studiosi, personalità saranno invitati agli incontri storico-archeologici a bordo scavo: in particolare con lo “Spritz Archeologico”, nuova modalità prevista dal progetto per raccontare, in forma accurata ma con la chiarezza e la spontaneità tipica di un incontro tra amici, il parco archeologico della laguna Nord a cittadini e turisti.
«Avere l’opportunità di proseguire gli scavi archeologici nell’Isola di Torcello – commenta Diego Calaon, direttore scientifico dello scavo di Torcello – rappresenta una grande occasione per comprendere la storia del nostro territorio. Torcello è il cuore antico di Venezia e la conservazione dei depositi archeologici è straordinariamente alta. Magazzini, case, rapporti, moli, strutture produttive, fornaci per il vetro, orti, rive: i campi intorno alla basilica di Santa Maria Assunta contengono un ricchissimo palinsesto, che offre opportunità di ricerca uniche in Italia e in Europa».
Si tratta, spiega Calaon, di una storia di legami intensi tra uomo e ambiente, affidata alla materialità di fragili strutture in legno, oggi riconoscibili attraverso buche di palo, resti lignei, piano d’uso e migliaia di frammenti di reperti. Questi dati sepolti sono la chiave per decifrare le origini di Venezia. «Ringrazio il sindaco Brugnaro e la vicesindaco Colle – conclude Calaon – perché hanno creduto nel nostro progetto, e solo attraverso il loro sostegno Ca’ Foscari ha la possibilità di partecipare a nuovi bandi di finanziamento Europeo per continuare l’avventura archeologica di Torcello, costruendo insieme percorsi di ricerca e promozione turistico/culturali sostenibili e fruibili».