Più di cento ragazzi della Collaborazione Pastorale di Gazzera – Santa Barbara – Asseggiano, riuniti pochi giorni fa nella sala parrocchiale della Gazzera per il primo di cinque incontri formativi per gli animatori, in vista delle prossime esperienze estive.
Ospiti della serata la band “The Sun”, una rock band italiana, più precisamente vicentina, composta da Francesco (autore e cantante), Riccardo (batterista), Matteo (bassista) e Gianluca (chitarrista).
Tra la curiosità dei ragazzi comincia a presentarsi Francesco. Inizia a raccontare del 1997, quando il gruppo debutta con il nome “Sun eats hours” tradotto “il sole mangia le ore”. Subito grande successo, con quattro album distribuiti in tutto il mondo e un accordo discografico con Sony Music oltre a numerosi concerti con band internazionali come i The Cure, The Offspring, Muse e Deep Purple.
Tra esagerazione e trasgressione. Nel 2007, alla fine di un tour in giro per il mondo, inizia un periodo di crisi per tutti i componenti della band, chi comincia ad esagerare con l’alcol, chi trova lo sfogo nella droga, chi vuole fare più concerti possibile per avere più ragazze possibile. Spesso nel mondo della musica, raccontano, si finisce così, tra esagerazione e trasgressione che a lungo andare ti svuota e ti distrugge, anche fisicamente.
Tutto ciò stava pian piano mettendo in crisi la loro amicizia e anche la musica dei quattro giovani. Dopo una serata con gli amici annullata all’ultimo, racconta Francesco, la madre gli mostrò un volantino di un incontro per quella sera in parrocchia. Un po’ titubante Francesco accettò e si ritrovò in un gruppo costituito da persone accoglienti, che trasmettevano gioia di vivere, quella gioia vera che a lui mancava e che stava cercando. Da quel giorno iniziò la svolta per tutta la band. Innanzitutto cambiò nome in “The Sun” e Francesco, incontrato Cristo in quella comunità ed ancor più nell’adorazione eucaristica, cominciò a sentire il bisogno di scrivere in italiano per poter comunicare meglio ciò che provava.
Da Betlemme alla Gmg. Trascinati dal cantante, anche gli altri membri, che si sono alternati a raccontare le loro esperienze personali di quel periodo, iniziarono il cammino all’interno della parrocchia e le loro canzoni cominciarono ad acquisire un significato più vero con un taglio diverso, più profondo e diretto.
«La loro testimonianza e la loro musica – commentano i giovani presenti alla serata – ci permette di riflettere su ciò che conta veramente e ciò che rende veramente felici, che non sono le false felicità regalate dalle serate tra alcol e droga e la voglia continua di successo, ma il riscoprire il valore dello stare insieme, della fede, delle cose autentiche».
Nel 2010, poi, i The Sun pubblicano la canzone “Non ho paura”, dove raccontano la svolta degli ultimi anni, e l’anno successivo vengono invitati a suonare a Betlemme per un concerto per la pace. Organizzano negli anni successivi pellegrinaggi in Terra Santa, accompagnando numerosi giovani italiani ed esibendosi in numerosi concerti che vedono ragazzi di diverse religioni cantare insieme. Raccontano dei loro molti tour che li portano in Italia ed all’estero, sino a calcare i palchi delle due ultime GMG.
Durante la loro testimonianza, seguita con molta attenzione e curiosità da tutti i ragazzi (cosa non sempre scontata), si sono ascoltate alcune loro canzoni come “Non ho paura”, “Onda perfetta”, “Outsider” ed infine “20”, l’ultima canzone scritta per i 20 anni della band. La serata si è conclusa con selfie, autografi, musica, chiacchiere e qualche sfida a calcio balilla. La speranza è quella di poterli rivedere presto qui a Venezia, magari proprio per un concerto!
Gaia Valent