Restano ancora molti gli interrogativi in vista della riapertura. In corso in questi giorni le riunioni con Regioni e Governo in attesa che il Consiglio dei Ministri approvi il decreto. «Va fatta chiarezza sul perché qualche attività possa riprendere e altre no», commenta il Presidente Zaia nel corso del quotidiano incontro con i media. Le Regioni continuano una costante mediazione con il Governo ma per ora ancora nessuna linea guida stabilita mentre continuano discussioni e divagazioni su coprifuoco e scuole.
In Veneto sono intanto stati superati i 9 milioni di tamponi. Cala l’incidenza dei positivi sui tamponi effettuati: ieri sono stati registrati 1094 positivi su 54mila tamponi effettuati, con incidenza del 2%. Il trend continua a calare anche negli ospedali: 1685 sono le persone in ospedale (-43), suddivise in 1449 in area non critica (-32) e 236 in terapia intensiva (-11).
Rispetto a maggio dello scorso anno – sottolinea il Governatore – abbiamo acquisito esperienza col virus e abbiamo un’arma, non indifferente, in più: il vaccino. Guardando in faccia la realtà stiamo attraversando la fase di convivenza con il virus, una fase che deve essere sicura e stabile.
Dalla prossima settimana, aggiunge Zaia, la disponibilità del magazzino sarà di 200mila dosi a settimana, questo permetterà di riprendere il ritmo in tutta la regione. In arrivo oggi altre 38mila dosi di Astrazeneca, mentre arriva l’approvazione del J&J per gli over 60.
Punto dolente la ripresa del turismo. Necessarie urgentemente delle disposizioni dal Governo per quanto riguarda quarantene, tamponi e comportamenti sanitari da comunicare ai visitatori dei Paesi esteri che vogliono soggiornare in Veneto durante l’estate. Coprifuoco alle 22, possibile quarantena e stato d’emergenza prolungato fino al 31 luglio, sono dei deterrenti non indifferenti per i turisti. «Dobbiamo capire per tempo come comportarci, servono garanzie perché la nostra regione vive di turismo», spiega il presidente della giunta regionale.
Per quanto riguarda il tema trasporti sarà l’Ufficio Scolastico Regionale ad interfacciarsi con le aziende dei trasporti. Il Veneto potrebbe optare per un 60% di capienza degli autobus, sempre nel rispetto delle future misure sanitarie del Comitato Tecnico Scientifico. (G.T.)