«La prossima settimana sarà la peggiore», ha previsto oggi il presidente del Veneto Luca Zaia, facendo il quotidiano punto sull’emergenza Coronavirus.
Fatto sta che quella che si chiude lo fa con un bilancio di 214 morti nella regione. Un numero altissimo in soli sette giorni, circa trenta al giorno, mentre se si conteggia il numero dei decessi dall’inizio dell’epidemia si arriva a 378.
Rispetto a sette giorni fa, inoltre, si registrano 490 degenti in più negli ospedali veneti, per un totale attuale di 1.574 ricoverati. Sono invece 96 in più le persone per le quali si è resa necessaria la terapia intensiva (complessivamente ora sono 349).
Va anche detto che l’epidemia da Coronavirus ha fatto sì che circa il 15% dei posti letto del Veneto siano occupati, appunto, da persone infettate. Mentre i letti di terapia intensiva sono occupati per il 50% da malati di Covid-19, mentre pazienti con altre patologie ne occupano 160.
Certo, la pressione sui reparti di rianimazione viene retta perché il numero di postazioni è stato praticamente raddoppiato dall’inizio dell’emergenza.
Ancora: in una settimana i casi di contagio comprovati dal tampone sono passati da 4.809 a 8.100, con un aumento medio quotidiano di 450 casi.
Le persone poste in isolamento perché positive o in quarantena sono aumentate di circa un migliaio al giorno, giungendo ora a quota 20.000.