Per il ponte di Vidor servono 35-40 milioni di euro, impossibili da reperire senza uno stanziamento governativo. Lo ha sottolineato stamattina il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, parlando di sicurezza e manutenzione delle infrastrutture.
Fra tutte le infrastrutture venete, Zaia ha citato il ponte sul Piave, in provincia di Treviso, per il quale da tempo e da più parti si chiede un intervento importante.
Questo anche in relazione al fatto che ogni giorno, mediamente, vi transitano 23mila veicoli, 5mila dei quali pesanti.
Un intervento di consolidamento strutturale è degli anni ’80, mentre del 2003 è un progetto per la sistemazione di alcuni distacchi di calcestruzzo e, soprattutto, per l’allargamento della carreggiata. Il ponte è infatti considerato insufficiente e inadeguato per collegare il territorio alla nuova superstrada pedemontana veneta e soprattutto per risolvere i problemi di viabilità della zona.
Zaia ha anche rilevato che, in questi gironi, per via dell’emozione provocata dalla tragedia di Genova, agli uffici regionali stanno arrivano molte foto, inviate da cittadini preoccupati per la sicurezza di ponti e viadotti del Veneto.
«Naturalmente rispondo per le strutture di competenza regionale e molte di quelle foto riguardano situazioni che non lo sono. Le infrastrutture viarie di competenza della Regione Veneto – afferma Zaia – sono monitorate da tempi non sospetti, cioè da ben prima della tragedia di Genova, con svariati milioni di finanziamenti e il monitoraggio di Veneto Strade. A breve, con l’Assessore Elisa De Berti, presenteremo il quadro generale».
«A livello nazionale – conclude il Governatore – si ragiona opportunamente di un Piano Marshall per la sicurezza, nel quale inserirei la sicurezza degli ospedali, usando i fondi nazionali per l’edilizia ospedaliera, e un’infrastruttura – appunto – come il ponte di Vidor».