Meno burocrazia e qualche metro in più di plateatico, così da aiutare i lavoratori dei ristoranti, dei bar e delle gelaterie e dar loro la possibilità di ricominciare, appena ci sarà un via libero.
È l’appello che il presidente del Veneto, Luca Zaia, fa ai sindaci della regione. Zaia si rivolge loro durante il quotidiano briefing con i media, dalla sede della protezione civile a Marghera, per fare il punto sull’emergenza Covid.
L’incontro di Zaia con i rappresentanti della Appe-Fipe di Padova ha messo in luce la situazione tragica in cui versa il settore della ristorazione. «Le aziende non sono state aiutate abbastanza», riconosce il governatore, «l’errore è stato dare contributi a pioggia l’anno scorso», aggiunge.
Ancora nessuna linea guida, però, dal Comitato Tecnico Scientifico nazionale e dal governo per quanto riguarda le riaperture, ma le Regioni si stanno organizzando e l’ipotesi si sta concretizzando. Il Veneto si è comportato bene, in questo recente periodo, e lo conferma la curva dell’epidemia in costante calo, con un numero calante di ingressi in ospedale e molte negativizzazioni.
«Se il governo – commenta Zaia – opterà per una riapertura nazionale le tempistiche saranno più lente, mentre se si ragionerà in termini regionali noi saremo tra i primi».
Questa mattina sono state consegnate 3 mila dosi di Pfizer e le restanti arriveranno con Astrazeneca e Johnson & Johnson (se non ci saranno – com’è invece probabile –, novità in negativo per quest’ultimo siero, vista la decisione degli Usa di sospenderne l’uso), per un totale di 156 mila entro fine settimana.
Aspettando l’arrivo delle dosi si prosegue sempre a rilento con le vaccinazioni. «I magazzini non sono pieni e non possiamo procedere senza la sicurezza di avere in deposito una seconda dose per tutti», spiega Zaia.
Domattina i direttori delle Ulss si accorderanno sulle modalità con cui concludere entro fine settimana le vaccinazioni dei cittadini over 80. Questo permetterà di impegnare tutte le risorse e proseguire con il gli over 70 (ancora non vaccinati per il 57%) e, andando a scalare, con l’obiettivo di vaccinare anche gli over 60 entro giugno. (G.T.)