I Vescovi della Conferenza Episcopale Triveneto si sono incontrati nella mattinata di oggi in videoconferenza – ognuno dalle rispettive sedi – confrontandosi sulle prospettive di generale ripresa dopo la prima fase di emergenza sanitaria e sulle notevoli ricadute pastorali conseguenti alla nuova situazione sociale ed ecclesiale determinatasi – nel Nordest e nell’intero Paese – a causa della pandemia in atto.
I Vescovi – condividendo la fragilità, le preoccupazioni e i disagi delle popolazioni di queste aree – si sono interrogati in particolare sulla mutata immagine e presenza di Chiesa che le comunità cristiane sono chiamate a vivere nei rispettivi territori, in un necessario e sostanziale ripensamento di orientamenti, priorità ed impegni pastorali essenziali. Anche il ministero del vescovo e del sacerdote e lo stesso profilo del cristiano laico richiedono infatti di essere, in qualche modo, ripensati e approfonditi alla luce degli avvenimenti odierni.
È stata sottolineata l’importanza di conservare e rivitalizzare le dimensioni profonde di fede, carità e speranza che contraddistinguono l’esistenza cristiana; si tratta di riuscire a vivere questo tempo con pazienza attiva, offrendo strumenti che aiutino la riflessione, il dialogo e il discernimento sul significato di quanto è avvenuto e sta avvenendo in questa fase di travaglio. Sono stati però anche evidenziati gli aspetti positivi che si sono resi presenti – a livello di coinvolgimento delle persone e di una ritrovata capacità di lavorare e stare insieme -, come la richiesta e l’emergere più frequente di domande e di risposte di senso, la valorizzazione del sacerdozio battesimale di tutti i fedeli nonché della famiglia come piccola Chiesa domestica, i nuovi spazi e le ulteriori modalità per la preghiera e l’ascolto della Parola di Dio.
I Vescovi hanno pure evidenziato come le comunità cristiane saranno chiamate ad individuare ed esprimere gli atteggiamenti e i criteri più giusti ed “evangelici” che consentano di sostenere ed accompagnare le persone, le comunità e l’intera società del Nordest nei passaggi più delicati, nei momenti e nelle situazioni di crisi economica, sociale e culturale del presente e soprattutto nella costruzione del nostro comune futuro.
I Vescovi e le Chiese del Nordest attendono, infine, di poter presto tornare a vivere e celebrare insieme con il concorso del popolo il grande dono dell’Eucaristia, nel rispetto e nell’attenzione alla salute e al bene delle persone. E si sono, inoltre, unanimemente accordati per ritrovarsi con maggiore frequenza in questo periodo (nella stessa modalità odierna di videoconferenza) per approfondire e portare avanti il dialogo su tutti questi temi ed altri correlati.