Ci si prepara alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù (Lisbona, 1-6 agosto) sui due binari dell’organizzazione tecnica e dello spirito richiesto a un’adunata cristiana di questa portata. E se da una parte c’è da fare i conti con quella certa macchinosità necessaria, quando si tratta di gestire grandi numeri a livello nazionale e mondiale, dall’altra c’è però la buona risposta dalle chiese del Triveneto e di Venezia, che come sempre stanno facendo la propria parte. E anche le parrocchie veneziane, singolarmente, stanno muovendosi con discreta vivacità.
Don Riccardo Redigolo è il responsabile della pastorale giovanile della Diocesi veneziana: «Continuiamo a dare informazioni organizzative attraverso Telegram (anche qualcuno da fuori Diocesi si è iscritto), mail e tutti i canali social. Ogni settimana pubblichiamo la “rubrica del giovedì”. Quasi ogni giorno mandiamo dei podcast inerenti alla pastorale giovanile».
Si diceva delle parrocchie. Don Redigolo non nasconde la soddisfazione per le «tantissime forme di autofinanziamento, molto belle, creative» sorte nelle comunità per sostenere i costi del viaggio. Per esempio? «Concerti, candele, piante, dolci, animazione con gli anziani…».
L’appuntamento di Padova. E intanto sta per scoccare un appuntamento di rilievo, il 17 giugno. Sabato i partecipanti alla Gmg dal Triveneto sono “convocati” a Padova, nel duomo di S. Maria Assunta, con i loro vescovi. Per i 1600 ragazzi che hanno accolto l’invito (circa 7000 saranno quelli in partenza per la Gmg dalle regioni trivenete) ci saranno un momento di preghiera, quella del pellegrino a Sant’Antonio, e alcuni gesti simbolici. «È un modo – spiega don Redigolo – per vedersi e conoscersi meglio fra giovani del Nord-Est». E per avvicinarsi alla figura del Santo di Padova, a cui proprio Lisbona ha dato i natali, e che perciò a buon diritto è il primo patrono della Gmg. Con lui, però, ci sono anche altri santi protettori, «che abbiamo “recuperato” tutti nella rubrica della Pastorale giovanile dell’ultimo giovedì».
In questo momento, «lo sforzo è – oltre che tessere relazioni, dialogare, incoraggiare… e aiutare anche qualche ritardatario – precisare bene il programma». Non solo i dettagli tecnici. Se Sant’Antonio è un po’ il leader spirituale della Giornata Mondiale, i ragazzi stanno prendendo confidenza con il suo carisma? «Nei canali social abbiamo diffuso alcuni libri specifici della nostra Diocesi, già usciti anche in collaborazione con i frati del Santo. Abbiamo poi re-inoltrato per mail le schede del Servizio di Pastorale Giovanile della Cei. Che comunque sono scaricabili dal sito internet».
Le iniziative delle parrocchie. Si diceva delle parrocchie. Non si limitano a ricevere istruzioni tecniche, ma inventano anche iniziative di vario genere. Ad esempio, a Marghera, la parrocchia di S. Pio X ha ospitato un concerto di bambini, giovani e adulti della comunità di S. Giovanni Evangelista, di via Rielta a Mestre (“Un coro verso Lisbona”), che con il Cammino neocatecumenale ha anche riscritto in italiano, e condiviso sui social, l’inno della Gmg. E alcune parrocchie stanno lavorando assieme: a Mestre la collaborazione di S. Marco Evangelista con S. Giuseppe e Corpus Domini; o la parrocchia di S. Antonio, a Marghera, in accordo con quella mestrina della Beata Vergine Addolorata.
Alla prossima tappa di Padova, dei 1600 giovani che saranno presenti circa un centinaio partirà dalla diocesi di Venezia: «Mi aspetto un bel momento di Chiesa. Semplice, ma di preghiera».
Alle ultime Gmg don Riccardo aveva partecipato come destinatario della proposta. Ora è un po’ in “cabina di regia”… «Vedi degli aspetti che da fuori non sei in grado di cogliere. A livello economico la Diocesi si è esposta parecchio, riuscendo ad abbassare molto i prezzi».
L’impressione generale? «Si nota un’attesa crescente… I giovani vanno aiutati a liberarsi da una certa pigrizia, ma nella nostra Diocesi, comunque, ci sono, e sono in ricerca».
Giovanni Carnio