Venezia si colorerà di rosso. La Basilica della Salute e il Canal Grande saranno rivestiti con le tinte del sangue e del martirio.
Dopo Roma, Parigi e Rio de Janeiro, sarà dunque Venezia a tingersi di rosso per sottolineare il valore e il dramma del martirio dei cristiani oggi nel mondo.
Martedì 20 novembre, vigilia della festa della Salute, una quindicina di siti in città verranno illuminati da fari rossi per richiamare l’attenzione verso le persecuzioni alle minoranze religiose di tutto il mondo, in particolare verso i cristiani. È una iniziativa congiunta del Patriarcato di Venezia e di Acs, Associazione per la Chiesa che Soffre.
Il Direttore di Acs Italia, Alessandro Monteduro, afferma: «Vogliamo squarciare il velo sulle coscienze, creato dal virus dell’indifferenza, il primo male verso le minoranze religiose, dopo il quale vengono l’intolleranza e le persecuzioni. C’è troppa ignavia e vigliaccheria verso le minoranze perseguitate nel mondo, specialmente per i cristiani».
L’evento è collegato con il tradizionale pellegrinaggio dei giovani della Diocesi presso il santuario della Madonna della Salute: la Basilica, tanto cara ai veneziani, sarà colorata di rosso proprio nell’ambito di questo momento di preghiera.
Sarà un modo per ricordare e affidare alla Vergine i molti fratelli nella fede che soffrono a causa dell’estremismo e dell’intolleranza.
Un caso significativo di questi giorni è la liberazione di Asia Bibi, vicenda di cui Acs si è fatta carico. La scarcerazione di questa donna pakistana è per Monteduro «fonte di felicità indescrivibile, un grande momento per i cristiani del Pakistan e il trionfo della libertà religiosa, tutelata dall’articolo 18 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo. Auspichiamo che possa segnare l’avvio di una revisione normativa della legge pakistana sulla blasfemia del 1986, che è stata fonte di persecuzioni e sofferenze».
Marco Zane