Omicron ha fatto fuori Delta anche in Veneto. È bastato meno di un mese dalla comparsa della nuova variante nella nostra regione e già i tamponi effettuati il 17 gennaio scorso dicono che il 94-95% dei casi di infezione si deve alla variante che si è originata in Sudafrica.
Lo attesta l’indagine di sequenziazione appena terminata dall’Ulss 3 Serenissima e resa nota oggi: «Abbiamo sequenziato 50 tamponi positivi, scelti a campione ma con precisi criteri, in modo che derivino da diverse fasce d’età e diversi luoghi geografici. E il risultato è, appunto, che Delta, che rappresentava il 100% dei casi appena un mese fa, adesso è ridotta al 5% circa». Lo dice Mosè Favarato, direttore del laboratorio di genetica e citogenetica dell’azienda sanitaria veneziana.
I 50 campioni sequenziati all’Angelo rappresentano la situazione del territorio veneziano e fanno parte del più ampio ventaglio di test analizzati in regione. Gli altri 121, per un totale dunque di 171 in Veneto, sono stati sequenziati dall’Istituto zooprofilattico delle Venezie. «Ma il dato complessivo – sottolinea il dott. Favarato – è omogeneo».
Tutto lascia pensare, quindi – visto che è già passata una settimana dalla raccolta di tamponi che hanno fornito il risultato comunicato oggi – che Omicron abbia soppiantato del tutto la variante Delta e sia giunto pressoché al 100% di presenza sul totale delle infezioni. «Sarei cauto – conclude Favarato – rispetto al dire, come ha lasciato pensare l’Oms, che sia il segnale della fine della pandemia. Però è vero che la variante Omicron, con la sua alta contagiosità, ci ha “dato una mano” a estendere il processo di immunizzazione». Non sarà l’immunità di gregge, ma qualcosa che ci assomiglia…
Giorgio Malavasi