“E’ una Hiroshima. La città è distrutta. Qui non si può più vivere”. Sono le parole di Darinko Dumbovic, sindaco di Petrinja la cittadina a circa 50 km dalla capitale croata Zagabria che si è trovata oggi al centro dell’epicentro di un gravissimo sisma di 6,2 gradi della scala Richter.
“La situazione è molto grave e complicata – racconta a GV Suzana Borko di Caritas Croazia – Petrinja è quasi tutta distrutta. Posso confermare che nella città di Petrinja è morta una ragazzina di 12 anni, e che altre quattro persone sono morte sotto le macerie della propria casa nella cittadina di Glina. Inoltre si sono aggiunti altri 5 morti a Majske Poljane. Gli ospedali di Petrinja e Sisak sono al momento sotto evacuazione, i malati trasferiti a Zagabria, soprattutto quelli dei reparti covid e maternità. In una caserma vicino alla cittadina stanno allestendo 500 posti letto per ospitare alcuni sfollati per stanotte, altri 100 posti saranno allestiti in un albergo nella vicina cittadina di Topusko”.
Queste le ultime notizie dall’epicentro del sisma che ha colpito oggi, alle ore 12.19, la Croazia. Il potente terremoto è stato avvertito anche in numerose regioni italiane oltre che in Bosnia e Erzegovina, Serbia, Ungheria, Slovenia, Austria. La regione epicentro del terremoto odierno aveva già subito un altro grave terremoto lo scorso 22 marzo 2020, di magnitudo 5.5, e proprio ieri c’era stata nella stessa zona un’altra forte scossa di magnitudo 5.2. Si calcola che il terremoto odierno sia stato circa 30 volte più potente di quello del marzo scorso. La sequenza di terremoti negli ultimi mesi aveva già reso molto fragile le infrastrutture e le abitazioni della zona.
Saltati i collegamenti telefonici ed elettrici, le informazioni giungono principalmente via social tramite i referenti di Caritas Italiana che fin dalle prime ore si sono attivati nei soccorsi. Una tragedia che giunge a complicare ulteriormente una situazione già particolarmente compromessa a causa della pandemia che aveva costretto il paese a un duro lockdown a partire da fine novembre, dal momento che il paese era arrivato a registrare oltre 4.000 nuovi contagi e 90 vittime al giorno su una popolazione di circa 4 milioni di abitanti. Proprio a causa del sisma le autorità locali hanno allentato le restrizioni consentendo alle persone di spostarsi anche al di fuori del comune di residenza.
“Vivo in un appartamento della Zagabria nuova – racconta Tatjana Kliska, residente nella capitale croata – il mio condominio è stato progettato appositamente per resistere fino a un sisma di 8 gradi, Nelle precedenti scosse non avevamo avvertito molto, ma questa volta è stato molto forte. Siamo subito scesi tutti in strada. Il centro storico di Zagabria non è stato molto colpito a differenza del sisma di marzo e non ho assistito a scene di panico, siamo ormai in allerta da mesi”. Nella capitale in molti si sono attivati per i soccorsi e per la raccolta di generi alimentari e coperte. “Sarà aperta fino a sera tardi la scuola qui vicino – continua – che si è attivata spontaneamente e nella quale stiamo portando coperte e cibo da destinare agli sfollati e a coloro che si trovano nella zona più colpita. Abbiamo preparato le macchine vicino casa, dormiremo con i documenti e gli oggetti di prima necessità pronti per uscire di casa in qualsiasi momento”.
Con un appello all’unità è intervenuto anche il Vescovo di Sisak, mons. Vlado Kosic: “Una grande tragedia ha colpito la nostra comunità. Speriamo che le persone sotto le macerie siano ancora vive, preghiamo per tutti coloro che sono stati colpiti. Cerchiamo di restare uniti anche in questa tragedia che ha colpito tutta la Croazia e in particolare la nostra diocesi di Sisak, così come siamo stati uniti in molte altre tragedie che hanno colpito la nostra comunità nel recente passato, come la guerra e la pandemia in corso”.
Per un aiuto diretto attraverso la CARITAS queste sono le coordinate:
Hrvatski Caritas
Ksaverska cesta 12a, Zagreb, Croatia
Privredna banka Zagreb d.d.
IBAN: HR0523400091100080340
SWIFT/BIC: PBZGHR2X
Francesca Bellemo