Quanto al numero degli stranieri residenti, secondo i dati del Servizio Statistica e Ricerca del Comune di Venezia, alla fine del 2018 erano complessivamente 37.610, cioè quasi 1400 in più rispetto all’anno precedente (quando erano 36.239; mentre due anni fa erano 34.289).
Complice anche il calo di residenti italiani, gli stranieri ufficialmente abitanti nel territorio comunale rappresentano ormai il 14,4% della popolazione. Erano il 13,8% un anno prima, il 12,8% due anni fa; ed erano il 7,4% della popolazione veneziana stabile – cioè 19.934 persone – una dozzina di anni fa.
La nazionalità più rappresentata è quella dei bangladesi (6.611 persone, mentre un anno prima erano 5.975). Poi ci sono i rumeni, anch’essi in aumento a 5.990 (l’anno precedente erano 5.620).
Rimanendo alla “classifica” per nazionalità presenti nel Comune, dopo bangladesi e rumeni, la statistica registra questi dati: i moldavi sono 4.288 (in calo: erano 4.465 l’anno prima e 4.855 tre anni fa. La ragione sta, probabilmente, nella difficoltà delle badanti a trovare lavoro), i cinesi 3.533 (in decisa crescita: erano 3.375 alla fine del ’17 e 2.810 al termine del ’15).
Stabili o con lievi oscillazioni le altre nazionalità più diffuse: gli ucraini (2.558 persone contro 2.524), gli albanesi (1.627 contro 1.546), i macedoni (1.455 contro 1.470) e i filippini (1.429 contro 1.422). (G.M.)