La giunta del Comune di Spinea nei giorni scorsi ha approvato i progetti di fattibilità tecnica per la messa in sicurezza dell’ex discarica di via Luneo a Spinea per un ammontare complessivo previsto di circa 7.670.000 euro interamente finanziati.
“L’area risultava attiva negli anni ‘80 come discarica inerti – ricorda l’assessora ai Lavori Pubblici Sonia Martignon -. Negli anni seguenti, a seguito di una anomala incidenza di malattie fra i residenti di quella zona, Arpav avviò alcune indagini che portarono nel 2005 al sequestro dell’area. A partire da quegli anni furono avviate ulteriori attività di indagine, finché nel 2014 venne emessa un’ordinanza per vietare le coltivazioni nelle aree dell’ex-discarica. Accertato che lo strato di rifiuti conferito nell’area ha uno spessore di circa 4 m, non fu ritenuto possibile prevedere la rimozione dei rifiuti e la bonifica definitiva dell’area, per questioni sia di natura tecnica sia di natura economica. Pertanto le attività successive si ì focalizzarono sulla messa in sicurezza dell’area”.
Dal 2014 sono state avviate le attività, curate da Veritas, per la messa in sicurezza di emergenza della falda acquifera, sulla quale erano state rilevate concentrazioni di metalli pesanti ben oltre i limiti consentiti dalle norme. “L’intervento di MISE si è concretizzato con l’installazione di un sistema di pozzi per l’emungimento dell’acqua di falda inquinata e loro recapito in fognatura – ricorda l’assessora Martignon -; i lavori, avviati ad ottobre 2017, si sono conclusi nel febbraio 2018 con l’avvio del pompaggio. Le analisi sulle acque di falda sono proseguite fino a fine 2022”.
Nel frattempo nel 2020 la Regione Veneto ha stanziato alcuni fondi per la bonifica di varie aree nel territorio regionale, fra cui anche l’area del “sito orfano contaminato ex discarica via Luneo”, inizialmente con un finanziamento di circa 2.700.000 euro integrato poi, nel corso del 2024, fino a un importo complessivo di 3.202.000 euro. “I fondi messi a disposizione della Regione Veneto consentiranno la messa in sicurezza permanente dell’area individuata come Lotto 1 di 7.000 mq, prevedendo la realizzazione di un diaframma plastico sul perimetro dell’area (circa 360 m) e di un capping impermeabilizzante con materiali geosintetici, sulla superficie dell’area – fa sapere l’assessora -. Oltre ai fondi regionali, si potrà contare anche su risorse del Pnrr per un importo complessivo di circa 4.469.000 euro che consentirà la messa in sicurezza permanente dell’area individuata come lotto 2 di circa 40.000 mq di superficie. In questa seconda area, nella quale le concentrazioni di inquinanti risultano meno marcate rispetto a quelle del Lotto 1, è previsto un intervento di impermeabilizzazione puntuale con riprofilatura fossi e raccolta/convogliamento delle acque superficiali, un intervento puntuale di diaframmatura e capping superficiale e un intervento di realizzazione capping superficiale su tutta la superficie di intervento, compatibilmente con la presenza del metanodotto Snam che attraversa l’area”.
Il completamento degli interventi – per i quali a breve partirà la gara per il progetto esecutivo ed esecuzione lavori – dovrà avvenire entro la primavera del 2026. Successivamente sarà avviata la fase di monitoraggio post-operam per i 10 anni successivi, per verificare l’efficacia delle soluzioni messe in atto.