La Guardia di Finanza di Venezia ha tratto in arresto 2 trafficanti di sostanza stupefacente trovati in possesso di 2,3 chilogrammi di cocaina pronta per esser spacciata nell’area del trevigiano e della provincia lagunare.
L’operazione, condotta dal Gruppo Operativo Antidroga del Nucleo di polizia economico finanziaria di Venezia – che ha competenza su tutta la regione – è partita da alcune segnalazioni in merito a strani movimenti intorno ad una zona del Moglianese limitrofa ad Istituti scolastici della cittadina, su cui le fiamme gialle hanno conseguentemente iniziato un’attività di osservazione e monitoraggio riservato.
Individuato uno dei responsabili – un giovane albanese senza fissa dimora – i militari hanno cominciato a monitorarne i movimenti fino a quando non hanno deciso, avendolo notato in pieno giorno allontanarsi frettolosamente e con circospezione da un parcheggio della città con una borsa al seguito, di far scattare il blitz.
Assicuratisi di poter intervenire in totale sicurezza, le fiamme gialle hanno intimato l’alt all’uomo che, invece di fermarsi, si è dato frettolosamente alla fuga nelle campagne circostanti.
Inseguito e bloccato, è stato immediatamente perquisito: nella borsa, che aveva tenuto comunque con sé durante la fuga, sono stati rinvenuti 2 panetti rettangolari, avvolti nella plastica, di sostanza poi rivelatasi cocaina grazie al successivo narcotest speditivo.
Il soggetto è stato pertanto tratto in arresto in flagranza di reato.
Con l’ausilio dei Baschi Verdi di Venezia e dalle unità cinofile antidroga e antivaluta della Compagnia Pronto Impiego di Venezia, le operazioni di perquisizione sono state estese ai 2 appartamenti ove l’uomo era stato visto gravitare nei giorni precedenti.
In uno dei 2 appartamenti è stato individuato una seconda persona – parimenti di origine albanese e senza fissa dimora – che, alla vista dei militari, ha spontaneamente esibito, ancor prima di essere perquisito, 3 involucri con ulteriore cocaina già confezionata e pronta per essere spacciata, per un peso complessivo di mezzo etto circa.
Poiché la successiva perquisizione dei locali ha permesso di rinvenire denaro contante, sostanze da taglio, strumenti e materiali vari per confezionare le dosi (paracetamolo, rotoli di alluminio e di pellicola trasparente, un apparecchio elettrico per sottovuoto), il P.M. di turno della Procura della Repubblica di Treviso, dott.ssa Valeria Peruzzo, ha disposto l’arresto del secondo individuato.
La cocaina sottoposta a sequestro avrebbe fruttato una volta tagliata centinaia di migliaia di euro, posto che ogni singola dose di circa un grammo viene ceduta al prezzo di 80/100 euro circa.
Le persone arrestate sono stati condotti nella stessa serata di ieri presso il carcere di S. Bona a Treviso.