Si chiama sindrome infiammatoria sistemica e si manifesta quasi solo nei bambini – specialmente in quelli tra 6 e 12 anni – dopo quattro-otto settimane dall’infezione da Covid.
È una malattia grave, per la quale è sempre previsto il ricovero in ospedale. Finora, durante questi due anni di pandemia, sono 50 i bambini che, in Veneto, si sono ammalati a causa di questa sindrome e alcuni di loro hanno dovuto anche essere ricoverati in terapia intensiva.
«E nel 70% dei casi questi bambini, prima del Covid, erano completamente sani». Lo sottolinea Liviana Da Dalt (nella foto insieme all’assessore regionale alla sanità, Manuela Lanzarin), direttrice del dipartimento salute donna e bambino dell’ospedale di Padova.
È una complicanza rara dell’infezione, prosegue la pediatra: «Colpisce un bambino ogni mille tra quelli infettati. Ma quando accade è sempre grave e sempre richiede ricovero e terapie molto avanzate. Nel 30% dei casi, poi, necessita anche della terapia intensiva».
Dati i circa 25mila casi di Covid in età pediatrica (tra 0 e 14 anni) manifestatisi in Veneto tra novembre e dicembre è perciò lecito temere, entro qualche settimana, circa 25 nuovi casi di sindrome infiammatoria sistemica.
In sostanza la sindrome genera un’infiammazione diffusa sia agli organi esterni (gli occhi, la cute, i linfonodi…) sia a quelli interni (fegato, cervello, polmoni…): «Ma in sette casi su dieci ha come esito una cardiopatia persistente. E in tutti i casi si tratta di bambini precedentemente sani. Non c’è una predisposizione. È semmai una delle questioni da tenere presente e da mettere sulla bilancia quando si pensa alla vaccinazione pediatrica». Ed è evidente dove pende la bilancia…
Giorgio Malavasi