Sessanta milioni di euro in meno rispetto all’anno scorso. Così il finanziamento complessivo scenderebbe da 574 a 514 milioni.
È un taglio drastico e assai poco responsabile quello che è stato operato in Senato in occasione del primo passaggio parlamentare della Legge di Bilancio 2018, a proposito delle scuole paritarie.
Lo segnala e lo denuncia Stefano Cecchin, presidente della Fism (Federazione italiana scuole materne) del Veneto. «Il sistema scolastico nazionale – spiega Cecchin – nel segmento delle scuole dell’infanzia, si avvale di scuole paritarie le quali accolgono, a livello nazionale, 582 mila bambini, pari quasi al 40% dei bambini scolarizzati dai 3 ai 6 anni. Nel Veneto tale percentuale sale al 65%, con oltre 81 mila bambini accolti nelle 1.128 scuole diffuse in ogni località, gestite da parrocchie, associazioni, enti no profit ed altri enti».
«È un patrimonio straordinario di servizio pubblico, di grande valore culturale e sociale per il loro profondo radicamento nelle comunità locali, che va tutelato e valorizzato in modo concreto, con adeguate provvidenze economiche pubbliche, anche in funzione di equità sociale (i fruitori delle scuole materne statali e/o paritarie comunali godono della gratuità della frequenza)».
Questo “pilastro” del sistema nazionale di istruzione costa molto poco allo Stato. Nel bilancio 2017, infatti, erano stati previsti uno stanziamento di 500 milioni (cap. 1477/1), per l’intero comparto delle “paritarie”, che accoglie quasi un milione di alunni/studenti, 24 milioni (cap. 1477/2) per l’integrazione dei disabili ed 50 milioni di euro (cap. 1479) per le sole scuole dell’infanzia.
«Con disappunto e grave preoccupazione – riprende Cecchin – abbiamo appreso che il Senato, nonostante le nostre sollecitazioni a ripristinare quantomeno i medesimi stanziamenti dell’anno corrente, ha confermato il pdl di Bilancio 2018 del Governo con il taglio degli stanziamenti dei cap. 1477/1 e /2 di circa 10 mil e con l’eliminazione dei 50 mil destinati alle scuole dell’infanzia nel cap. 1479».
Le conseguenze dei “tagli” ricadranno così su migliaia di famiglie che dovranno subire imprevisti aumenti di retta, allargando il divario del trattamento con i fruitori del servizio statale.
«Perciò – afferma il presidente della Fism Veneto – chiediamo con forza ai Deputati e al Governo, ora che il pdl di Bilancio 2018 è all’esame della Camera, che siano recuperati per intero i fondi già presenti nel bilancio del 2017, specie quelli per le scuole dell’infanzia. È questione di equità sociale, di concreto riconoscimento del fondamentale ruolo delle scuole paritarie nel sistema nazionale di istruzione che consente, tra l’altro, un enorme risparmio alla finanza pubblica. Prima i bambini!».