I casi di scarlattina sono sensibilmente aumentati, in Italia e anche in Veneto, a partire da gennaio 2023 soprattutto nei bambini di età inferiore a 15 anni.
Negli ultimi anni la limitazione delle aggregazioni sociali hanno limitato il numero di casi. Con il ritorno alla normalità della vita sociale nel corso del 2022 e del 2023 si sta assistendo ad un aumento della casistica, in linea a valori simili a quelli riscontrati comunque durante alcuni anni pre-pandemici.
In particolare, nel Veneto, nei primi quattro mesi del 2023 si sono registrati 1506 casi, un numero significativamente più alto rispetto alla media del periodo 2017-2019. Il picco di segnalazione, si legge nel report diffuso dalla Regione Veneto, si è verificato nel mese di marzo (617 casi) e nel mese di aprile il dato risulta già in discesa con 317 casi.
La scarlattina è un’infezione tipica dell’età pediatrica causata da un ceppo batterico, lo streptococco di gruppo A (GAS) che può provocare anche tonsillite e faringite, che produce una tossina eritrogenica, responsabile della caratteristica eruzione cutanea. L’eruzione cutanea appare solitamente 1-2 giorni dopo l’inizio dei sintomi e si manifesta come minuscole macchie rosse che si diffondono in tutto il corpo. La scarlattina, lo ricordiamo, è un’infezione che si diffonde per via aerea.
Per prevenire la diffusione delle infezioni da GAS, è importante isolare i soggetti malati fino a 48 ore dall’inizio di un trattamento antibiotico appropriato, evitare il contatto con persone infette, coprire bocca e naso quando si tossisce o si starnutisce, praticare una corretta igiene delle mani ed effettuare una corretta pulizia degli ambienti.
Raramente e soprattutto nelle persone fragili l’infezione può causare una forma più grave, detta malattia invasiva da Streptococco di gruppo A: quest’anno, ad oggi, si sono registrate 11 di queste forme che hanno colpito soprattutto soggetti adulti (età mediana 42 anni).