Sono “tante voci tutte diverse” che “cantano allo stesso ritmo” quelle raccolte nel libro “Casa Mia da 40 Anni” pubblicato dal Centro di Pastorale Universitaria S. Fosca a inizio maggio. Tante voci che si intrecciano da “quarant’anni in un canto che si spande nel mondo”, come scrivono i santafoschini di oggi nella prefazione del volume.
Il libro presentato lo scorso 5 maggio alla Scoletta dei Calegheri a Venezia è il segno che rimane a chiusura dei festeggiamenti per i 40 anni dalla fondazione della Casa Studentesca Santa Fosca a Cannaregio, voluta dal Patriarca Marco Cè e immaginata e realizzata con passione e determinazione da don Fausto Bonini, che per l’anno accademico 1981/1982 vi accolse le prime studentesse. Da allora l’esperienza è cresciuta, si è rafforzata e ha dato molti frutti, sia nelle esperienze da essa gemmate sia e soprattutto nelle vite dei più di 1200 giovani che in questo lungo arco di tempo vi sono passati.
Oltre agli interventi di chi porta avanti il progetto e l’associazione e alla ristampa della Regola di Santa Fosca, che racconta i valori alla base dell’esperienza, il volume offre tre sezioni: un Amarcord che raccoglie decine di testimonianze di ex studenti che condividono il racconto dell’esperienza vissuta ma soprattutto del segno che essa ha tracciato e ancora rimane nelle loro vite, il racconto della Festa dei quarant’anni vissuta lo scorso anno (compresi gli atti del convegno Universitari, Comunità, Futuro) e un ultimo capitolo intitolato “La Santa Fosca che Vorrei”, in cui alcuni studenti di oggi immaginano la comunità tra qualche anno.
Il libro è stato anche il segno lasciato a tutti gli intervenuti alla Festa dei Santafoschini svoltasi domenica 7 maggio, che ha visto il ritorno a Casa di più di un centinaio di ex, tra cui anche qualcuno arrivato dall’estero, che come ogni anno sono invitati a tornare a Casa per un giorno, per vivere questa riunione di famiglia in cui incontrarsi, riconoscersi e riabbracciarsi: la celebrazione eucaristica presieduta da don Gilberto Sabbadin, assistente spirituale dell’associazione, il tradizionale aperitivo in campetto, il pranzo in chiostro e l’allegro e spontaneo ritrovarsi e raccontarsi dopo anni, magari, che ci si era persi.
E per una celebrazione che si chiude, un’altra si è aperta per il Centro di Pastorale Universitaria, che il 30 aprile con la festa annuale della Casa Studentesca San Michele ha dato il via ai festeggiamenti per i 15 anni dall’avvio dell’esperienza di Mestre, nata sempre su iniziativa di don Fausto Bonini, all’epoca parroco del Duomo. Il ritrovo annuale si è svolto tradizionalmente nella cornice di Forte Marghera e ha visto la partecipazione di più di cento sanmichelini, insieme per condividere una giornata di festa.
Altre iniziative sono in via di preparazione. Tra tutte un convegno che il Centro di Pastorale Universitaria sta organizzando in collaborazione con la Fondazione M9 per il 10 ottobre prossimo. L’obiettivo è riflettere con gli atenei e l’amministrazione sul futuro della residenzialità universitaria a Mestre, dove le università e l’Ente per il Diritto allo Studio stanno ampliando l’offerta ricettiva, partendo anzitutto dalla voce e dall’esperienza degli studenti che già la abitano.
In un anno di traguardi raggiunti il C.P.U. festeggia ma riparte già di slancio per mettersi sempre più in rete e dialogo in città, per poter essere con il proprio progetto ed i propri giovani una risorsa per il bene comune.
Lorenza Fasolo