Portinerie di quartiere: il progetto funziona e il Centro servizi per il volontariato di Venezia è pronto ad allargare la rete. Il Csv di Venezia, che circa un anno e mezzo fa ha attivato le prime tre portinerie a Mestre, Venezia e Chioggia, a fronte degli ottimi risultati ottenuti è stato contattato da amministrazioni locali e Ulss interessate a promuovere l’apertura di altri presidi nel territorio di tutta la città metropolitana.
A breve sarà quindi pubblicata una nuova manifestazione d’interesse per il finanziamento di altre portinerie. Da tempo per esempio era stato avviato il dialogo con il Comune di San Donà di Piave per attivare un servizio di portierato sociale nella Casa delle associazioni, luogo proposto dall’ amministrazione comunale che ora farà tutti i passaggi istituzionali per portare la questione all’interesse di giunta e consiglio.
Anche nel comune di Spinea, inoltre, si sta attivando un gruppo di associazioni interessate ad aprire un portierato sociale. Ma anche l’Ulss 4 ha chiesto al Csv di Venezia di approfondire la conoscenza delle realtà già attive, con l’obiettivo di valutare altre aperture nel Veneto orientale. Si rinnova inoltre la disponibilità di Leroy Merlin a mettere a disposizione dipendenti che possano allestire gratuitamente gli spazi da dedicare alle portinerie.
Si sono già fatti i primi passi inoltre per l’avvio di esperienze di portierato sociale anche in altri quartieri del capoluogo: dopo via Piave, il Csv di Venezia sta lavorando per offrire il servizio anche nel rione Pertini e ad Altobello.
Ma il progetto è compatibile con tante altre realtà, motivo per cui è pronta la nuova chiamata per la raccolta di Manifestazioni di interesse con la quale il Csv invita le associazioni a farsi avanti, per creare nuove reti associative disposte a collaborare nella gestione delle future portinerie.
“Apriremo nuove porte, nei centri delle città e nei quartieri più popolari, alle quali i cittadini potranno bussare per chiedere aiuto e sostegno, dalle piccole attività quotidiane all’assistenza in un momento di difficoltà, ma anche semplicemente per trovare compagnia, scambiare due chiacchiere o partecipare ad attività di intrattenimento o laboratori – spiega il presidente del Csv di Venezia, Mario Morandi. -. Gli ottimi risultati registrati nelle prime 3 portinerie suggeriscono di proseguire su questo percorso e siamo felici di collaborare con i sindaci e i rappresentanti delle istituzioni sanitarie che ci hanno contattato in questi mesi. Chiunque sia interessato può partecipare al bando, insieme individueremo il percorso migliore”.
Attraverso il progetto ideato, promosso e finanziato dal Csv, attualmente sono diciannove le associazioni che gestiscono le prime tre Portinerie di Mestre, Venezia e Chioggia, coinvolgendo un’ottantina di volontari e giovani in servizio civile universale.
Le tre Portinerie solo nei primi 12 mesi hanno registrato più di 1.500 accessi ai servizi e nel 2023 i dati sono in crescita. I servizi più richiesti: consegna della spesa; aiuto nel disbrigo di pratiche ed accompagnamento ai servizi, supporto digitale; fornitura di alimenti, vestiario e mobili usati; aiuto compiti e babysitting. Le condizioni di fragilità dei beneficiari maggiormente rilevate sono disabilità o gravi difficoltà fisiche motorie e mancanza di rete sociale familiare e amicale. Il 75% dei beneficiari ha più di 70 anni. Più di 200, sempre in riferimento al solo primo anno, gli appuntamenti culturali, di animazione dei quartieri e socializzazione realizzati: laboratori di uncinetto, cartonnage, giardinaggio, incontri di burraco, giardinaggio comunitario, laboratori di autocostruzione, postazioni di bookcrossing, serate di scambio vestiti e riparazione oggetti, laboratori inclusivi di teatro, mercatini, cineforum e presentazione di libri.