“Che gli uomini tornino ad essere uomini”: questa la frase incisa sul monumento che ricorda Giuseppe Taliercio, posto nel luogo dove il corpo senza vita dell’allora direttore del Petrolchimico di Marghera fu fatto ritrovare dalle Brigate Rosse, dopo 46 giorni di prigionia, il 5 luglio 1981.
A distanza di 37 anni, si è svolta oggi, al capannone del Petrolchimico, una cerimonia per ricordarlo, alla presenza, tra gli altri, degli assessori comunali Renato Boraso, in rappresentanza della città, e Giorgio D’Este, del presidente della Municipalità di Marghera, Gianfranco Bettin, del prefetto vicario di Venezia, Sebastiano Cento, del consigliere regionale Alberto Semenzato, delle rappresentanze delle locali autorità militari, di consiglieri comunali e di Municipalità, nonché di uno dei figli di Taliercio, Cesare.
Presenti alla cerimonia anche il gruppo della San Vincenzo del Petrolchimico (di cui Taliercio fu presidente, e che porta oggi il suo nome), una rappresentanza dell’Unitalsi, ed il “Coro delle Cime”, la cui azione è stata sempre sostenuta dall’allora direttore del Petrolchimico, che per la sua opera in ambito sociale è stato inserito nel 2000 da Papa Giovanni Paolo II, tra i “Testimoni nella fede”.
La cerimonia si è poi spostata davanti al monumento che ricorda Taliercio per la posa di una corona di fiori.