Per la prima volta nella storia di Veritas un Comune ha superato la media annuale del 90% di differenziata. Si tratta di Fossalta di Piave che nel 2021 è arrivato al 90,53%.
Altri 17 dei 34 Comuni nei quali Veritas gestisce il ciclo integrato dei rifiuti hanno fatto registrare lo scorso anno una percentuale di differenziata superiore all’80%; 11, invece, hanno superato il 75%.
Questo ha consentito di far salire al 72,96% la media del territorio di Veritas, sostanzialmente stabile rispetto al 2020, anche se c’è da considerare che nel 2021 le attività hanno lavorato di più rispetto ai più rigidi lockdown del 2020.
Oltre a Fossalta di Piave, Ceggia ha raggiunto l’88,54, San Donà di Piave 85,95%, Santa Maria di Sala 85,39%, Meolo 84,9%, Martellago 83,83%, Spinea 83,81%, Cona 83,8%, Mira 83,57%, Marcon 81,63%, Noale 81,59%, Scorzè 80,67%, i 5 Comuni della Riviera del Brenta nei quali la raccolta è gestita in maniera integrata e unitaria (Campagna Lupia, Campolongo Maggiore, Camponogara, Fossò e Vigonovo) con l’80,19%, e Noventa di Piave 80,14%.
E’ importare notare che ai primi posti della classifica sono presenti anche Comuni di grandi dimensioni, su tutti San Donà di Piave (42.000 abitanti) e Mira (38.000 abitanti) che risultano rispettivamente il nono e l’undicesimo Comune del Veneto per numero di abitanti.
Seguono Quarto d’Altino (79,88%), Mirano (79,47%), Pianiga (79,11%), Torre di Mosto (78,74%), Salzano (78,57%), Musile di Piave (78,54%), Mogliano Veneto (77,07%), Stra e Fiesso d’Artico nei quali il servizio è integrato e unitario (77,01%), Dolo (76,81%), Cavallino-Treporti (76,4%), Eraclea (74,18%), Cavarzere (73,95%), Chioggia (66,38%), Venezia (64,88%) e Jesolo (63,13%).
Nel territorio comunale di Venezia, in particolare, Mestre e terraferma sono salite al 75,93%; Lido e Pellestrina sono arrivate al 75,26%; Venezia, Murano e Burano (34,87%), segnale della difficoltà delle categorie economiche a fare bene la raccolta differenziata
Da anni, ormai, nel nostro territorio la media della differenziata supera il 70%, in netto anticipo rispetto all’obiettivo Ue fissato entro il 2035 al 65%. Inoltre, il ricorso alla discarica è minimo (inferiore al 3%) e comunque limitato a materiali inerti e che non possono ancora essere riciclati o trasformati, e il rifiuto secco residuo rimasto viene trasformato in Combustibile solido secondario (Css).
Infatti, dopo essere stato asciugato e privato di tutti i materiali che ancora possono essere riciclati, il Css prodotto viene successivamente trasformato in energia nell’impianto di Fusina.
In questo modo, il 97% dei rifiuti raccolti nel nostro territorio viene riciclato, riutilizzato o trasformato.