È il primo giorno che i ricoveri in Veneto calano: solo tre degenti in meno, ma sono un segnale. Una piccolissima inversione di tendenza, che ha un significato soprattutto simbolico.
«Non so se abbiamo raggiunto l’apice», commenta il Governatore del Veneto, Luca Zaia, durante il quotidiano incontro di aggiornamento sull’emergenza Covid dalla sede di Marghera della protezione civile.
«È difficile dire se siamo entrati nella fase discendente», aggiunge Zaia: «Ci aspetta probabilmente un periodo di curva piatta, ma non è esclusa neppure la risalita. Il comportamento dei cittadini continua a pesare dal punto di vista della diffusione: perciò si continui ad usare sempre la mascherina e ad evitare gli assembramenti».
Nel giorno in cui c’è questo piccolo segnale positivo ce n’è però anche uno estremamente negativo e tragico: sono 100 i morti per o con Covid che si registrano in Veneto nelle ultime ventiquattr’ore. Un record anche questo, che porta il totale dei decessi nella regione, a partire dal 21 febbraio scorso, a quota 2967. «La mortalità, purtroppo – commenta Zaia – è l’ultima a decrescere. E il dato più pesante arriva quando gli altri si stabilizzano».