Presso l’Hotel Excelsior del Lido di Venezia si è tenuta una tavola rotonda organizzata dalla presidente della Commissione bicamerale di inchiesta su femminicidio nonché su ogni genere di violenza di genere istituita con la legge n. 12 del 9.2.2023. La presidente on. Martina Semenzato ha aperto i lavori sentendo una velata emozione e con il peso che questo ruolo comporta.
Spesso si sente porre la domanda se questa commissione lavorerà in concerto con l’esecutivo e oggi risponde che di 36 componenti la commissione 32 sono presenti alla riunione e vi partecipano tutti i gruppi parlamentari. Ha ricordato di essere nata in una famiglia in cui il padre, che a sua volta l’aveva imparato dal padre, diceva al fratello della parlamentare di avere rispetto della madre perché la donna è fondamentale. Il rispetto era la normalità. Oggi si è perso quel rispetto.
Tutti gli interventi a partire dalla vicepresidente della commissione l’on. Cecilia D’Elia, e proseguendo con l’on. Laura Ravetto, l’on. Luana Zanella, sen. Valeria Valente, sen. Elena Leonardi hanno messo in evidenza come la questione prima che legislativa sia culturale che deve diventare educazione e formazione, e abbracciare gli aspetti economici oltre ai mezzi di comunicazione. E visto che l’incontro si è svolto in concomitanza con l’ottantesima Mostra del Cinema, anche film e televisione devono diventare strumenti che si affiancano in questa lotta.
E nel Red Carpet dell’otto settembre sfileranno le parlamentari indossando una t-shirt con il titolo della giornata Un passo avanti per la libertà delle donne e calzando delle pantofole rosse per poter correre veloci verso il traguardo del rispetto. Assistiamo ad un numero spropositato di donne uccise. In Italia una ogni tre giorni.
Intenso l’intervento del Patriarca che prima di tutto ha augurato un in bocca al lupo per i lavori ritenendo che la vittoria della commissione sarà una vittoria per l’Italia. Ha ricordato che la Costituzione italiana è nata da un insieme di voci: laiche, cristiane, comuniste, liberali e che la bicamerale dovrà respirare in questi ambiti. Ha aggiunto che si dovrà avere il coraggio di rivisitare categorie culturali pensando che la libertà personale non può prescindere dalle libertà degli altri. Uomo o donna non può essere libero/a se non è libera con l’altra/o. Condividere con l’altro e l’altro mi aiuta a vivere. Infine, ricordando ciò che San Paolo VI disse riguardo la politica, ha affermato che chi fa politica fa qualcosa per sé e per gli altri.
Fabrizio Fiori