Cresce in Veneto il numero di persone che si rivolge al Numero Verde 800.334343 per l’ascolto psicologico e la prevenzione dei suicidi. Da inizio anno le telefonate sono state circa 200 al mese, il 60% delle quali da parte di nuovi utenti; numeri certamente inferiori rispetto alla pandemia ma in crescita se confrontati con il 2023.
Il servizio è stato presentato alla cittadinanza sabato 22 giugno al Teatro del Parco di Mestre, nell’ambito di un tour di promozione e prevenzione che sta toccando tutte le province venete. Correva l’anno 2012 e la Regione Veneto, in collaborazione con l’allora Ulss 4 dell’Alto Vicentino e il supporto scientifico del Dipartimento di psicologia dell’Università di Padova, istituiva il Servizio InOltre per offrire ascolto e sostegno psicologico agli imprenditori e agli artigiani colpiti dalla crisi. In seguito, con il crac delle banche popolari venete del 2015, il Numero Verde iniziò a ricevere telefonate anche da parte di singoli e privati cittadini che si erano visti sottrarre i risparmi di una vita. Infine la pandemia: il servizio raggiunse le 3.000 chiamate nel 2020, come pure nei due anni successivi. Tante le storie raccolte dagli operatori in quei drammatici mesi, dalla difficoltà nel gestire i figli adolescenti durante il lockdown al dolore di non poter salutare un familiare in fin di vita standogli accanto.
Da alcuni mesi a questa parte il servizio – chiamato ora “Numero Verde per la prevenzione dei suicidi e l’ascolto psicologico per la gestione delle emergenze della comunità” – è gestito in co-progettazione con Regione Veneto e Azienda Zero dalla cooperativa Mano Amica di Schio. Racconta la dottoressa Barbara Berengo, psicologa e coordinatrice generale: «In questi dodici anni il servizio ha saputo rispondere a diverse emergenze e fragilità – comunitarie e individuali – offrendo un supporto importante al cittadino. Al momento della telefonata, a cui risponde un operatore psicologo formato, viene valutato il grado di rischio suicidario, in una scala da 0 a 5. Sulla base di questo valore si stabilisce il tipo di intervento».
Per spiegare meglio di che si tratta la dottoressa Paola Anzolin, psicoterapeuta e responsabile clinica scientifica, fa l’esempio del pronto soccorso: «Il Numero Verde è attivo 24 ore su 24, sette giorni su sette. Come in un triage anche il servizio Prevenzione Suicidi assegna un codice ad ogni persona: in situazioni di pericolo immediato intervengono direttamente le Forze dell’Ordine e gli operatori del 118». Dalla prima telefonata si valuta poi se e come proseguire, coinvolgendo anche altre realtà quali il Centro di Salute Mentale, il Serd e professionisti impegnati a vario titolo in campo economico e fiscale (commercialista, Camera di Commercio, Inps, ecc.). «Uno degli obiettivi del servizio – dice il dottor Francesco Liuzzi, psicologo – è creare una rete, favorire responsabilità e coesione sociale fra diversi attori all’interno della comunità di modo che il cittadino non sia solo nella gestione del suo problema e disagio».
Anna Maselli