Sono in arrivo ai Comuni veneti le risorse statali per nidi e scuole materne paritarie. La Regione Veneto ha ratificato l’intesa Stato-Regioni sul piano di azione pluriennale per il sistema integrato di educazione per i bimbi 0-6 anni. Intesa che, in accordo con Fism e Anci, dà il via libera al trasferimento ai Comuni del Veneto dei 18,9 milioni di fondi statali per sostenere la gestione dei 793 nidi e delle 1109 scuole materne presenti nel territorio regionale, frequentati da oltre 100 mila bambini, 76 mila nelle scuole d’infanzia e 24 mila nei nidi. Da parte sua la Regione Veneto ha già anticipato il cofinanziamento regionale 2019 per 34 milioni di euro, equamente ripartiti tra nidi e scuole per l’infanzia.
“Il Veneto è l’unica regione in Italia – sottolinea l’assessore alla Sanità e al Sociale Manuela Lanzarin che a Roma ha rappresentato il Veneto ai tavoli di intesa sul sistema educativo integrato per l’infanzia – dove 4 bambini su 10 in età 0-6 anni frequentano un nido o una materna paritaria. E al tempo stesso è l’unica Regione che finanzia con risorse proprie le spese di gestione di queste scuole con più del doppio di quanto paghi lo Stato. L’intesa Stato-Regioni impegna le Regioni a un cofinanziamento ‘pari ad almeno il 30 per cento delle risorse assicurate dallo Stato’. In Veneto, invece, il rapporto è invertito: la Regione si fa carico del 60 per cento del contributo pubblico a nidi e materne, mentre la quota del Fondo nazionale per il sistema integrato sta al 40 per cento”.
A chiusura dell’esercizio 2019 arriveranno quindi alle 1902 strutture paritarie per l’infanzia del Veneto 18.916.714 euro di contributi del Fondo nazionale per il sistema integrato di educazione e istruzione, che insieme ai 33.927.500 mln di contributi regionali già anticipati nel corso dell’anno e ai 5 milioni di contributi in conto capitale per l’ammodernamento dei nidi portano il sostegno pubblico 2019 al sistema educativo e di istruzione paritaria per i bambini della fascia pre-obbligo scolastico a complessivi 57.916.992 milioni di euro.
“Nonostante la cronica ristrettezza di risorse, la Regione Veneto riesce a mantenere costante negli anni il proprio aiuto ai Comuni per assicurare un servizio indispensabile alle famiglie – fa presente l’assessore Lanzarin – Se nidi e materne paritarie dovessero chiudere, un bambino su tre rimarrebbe a casa, in quanto la rete dei servizi statali è ampiamente sottodimensionata o addirittura assente in molte aree geografiche del Veneto. La scelta di sostenere il sistema delle paritarie per l’infanzia è particolarmente impegnativa per il bilancio regionale, ma va confermata per il valore sociale delle nostre scuole e del servizio indispensabile che rendono ai bambini, ai genitori e alle comunità territoriali di cui sono espressione”.