«Il taglio di 50 milioni dei contributi statali e quello che si profila di ulteriori 2,5 milioni dei contributi della Regione Veneto ricadranno sui bilanci delle scuole dell’infanzia paritarie per circa 15 euro al mese per bambino!».
Lo denuncia il presidente di Fism (Federazione italiana scuole materne) del Veneto e delal provincia di Venezia, Stefano Cecchin (nella foto di apertura), in una nota firmata congiuntamente con i presidenti provinciali Fism: Igor Burlon di Belluno, Ugo Lessio di Padova, Nicola Morini di Rovigo, Francesco Trivellato di Treviso, Ugo Brentegani di Verona e Milena Baghin di Vicenza.
«A nulla sono valse – scrive Cecchin – le sollecitazioni e il richiamo che abbiamo rivolto nei giorni scorsi, in particolare al Governo, affinché non fossero “tagliati” 50 milioni alle scuole dell’infanzia paritarie italiane nella Legge di Bilancio 2018! Avevamo segnalato la imprescindibile necessità che il finanziamento, già previsto nella finanziaria 2017, fosse riproposto anche in quella 2018 per motivi di equità sociale (il confronto con i bambini che sono accolti gratuitamente nelle scuole materne statali) e per evitare nuovi aumenti di rette assicurando una dignitosa sopravvivenza alle scuole paritarie, prezioso patrimonio delle nostre comunità».
La Fism e le 81.000 famiglie del Veneto che – insieme alle oltre 500.000 famiglie italiane – portano i loro bambini alle scuole dell’infanzia paritarie «devono prendere atto con dispiacere e preoccupazione che la volontà politica, nonostante le belle parole, va in altra direzione punendo un settore che contribuisce significativamente al sistema pubblico dell’istruzione, accogliendo il 40% dei bambini scolarizzati dai 3 ai 6 anni (in Veneto la percentuale sale al 65% cioè 2 bambini su 3)e facendo risparmiare allo Stato qualche miliardo di euro l’anno».
«In questo sconfortante quadro nazionale – prosegue il testo di Stefano Cecchin – si inserisce la previsione di un ulteriore riduzione dei contributi che la Giunta Regionale del Veneto ha previsto nel pdl di bilancio 2018, in discussione in Consiglio Regionale, per le scuole dell’infanzia paritarie e per i nidi. Da 42 milioni stanziati nel 2015, si è passati a 36 milioni nel 2016, a 33,5 nel 2017 e a 31 previsti per il 2018! Chiediamo con forza una maggiore attenzione che si dovrebbe tradurre nello stanziamento di almeno 36 milioni per salvaguardare l’originale e virtuoso “modello veneto” dei servizi socio educativi 0 – 6 anni (scuole dell’infanzia e nidi), diffuso capillarmente sul territorio regionale, gestiti in prevalenza da parrocchie, associazioni, enti morali, ecc.».
La Fism del Veneto, a fronte di questa pesante situazione, ha deciso quindi di mobilitare tutte le scuole informando le famiglie sui tagli certi e previsti, le cui conseguenze potranno ricadere, purtroppo e ancora una volta, su di loro con obbligati adeguamenti delle rette: «In particolare, alle prossime iscrizioni dell’anno scolastico 2018-2019 (dal 16 gennaio al 6 febbraio 2018) consegneremo una apposita informativa, proponendo ai gestori, ai comitati di gestione, alle famiglie e alle Comunità locali, iniziative pubbliche di dissenso e di protesta per una politica miope lesiva del principio di equità sociale affinché cessi questa intollerabile annosa situazione».