L’auto elettrica, l’ultima scelta di sostenibilità nella vita quotidiana di Luca Mercalli. Ma anche e sempre più uno strumento di grande rilievo, per le società e i Paesi, per ridurre l’inquinamento. A patto che la politica ne capisca l’importanza.
Intervistato a Venezia da Gente Veneta, il presidente della Società meteorologica italiana racconta: «Avevo già fatto tutte le scelte domestiche per ridurre i consumi di energia. L’auto elettrica è stata l’ultimo passo, che permette di usare molto bene il surplus di produzione dei pannelli solari fotovoltaici».
L’autonomia di un autoveicolo elettrico è oggi però ancora ridotta, tra i 100 e i 150 chilometri: «Va molto bene per il pendolarismo casa-ufficio e per i piccoli tragitti. Per i tragitti più lunghi io utilizzo il treno; occasionalmente uso ancora la vecchia auto diesel, una piccola utilitaria che comunque fa venti chilometri con un litro. Ma ormai faccio un terzo dei chilometri che facevo prima con l’auto a gasolio, perché li ho quasi tutti trasferiti sull’auto elettrica».
L’autovettura elettrica, però, costa ancora sensibilmente di più rispetto a un automezzo a benzina o a gasolio: «È vero», condivide Mercalli: «I tempi di ammortamento sono di una decina d’anni, è ancora un po’ tanto. Io ho preso l’auto elettrica come testimonianza e sperimentazione. Però ritengo che qui si apra lo spazio della politica, che deve intervenire con un sistema di incentivi o di opportunità in più per chi sceglie la mobilità elettrica: per esempio poter entrare nelle Ztl delle città o avere parcheggi a minor costo. Così l’auto elettrica può diventare uno strumento eccezionale per diminuire l’inquinamento delle città. Molti Paesi hanno già degli incentivi per cui molte vetture elettriche comprate in Francia o in Norvegia costano di meno perché c’è un sostegno economico da parte dei governi».