Le sette raccomandazioni per prevenire la demenza e la malattia di Alzheimer? Fare attività fisica, non fumare o smettere di fumare, seguire una dieta mediterranea, ridurre gli alcolici, controllare il proprio stato di salute complessivo, mantenere un peso corporeo ottimale, sviluppare una ricca attività mentale.
I sette consigli sono stati ricordati oggi, lunedì 18 settembre, nel corso del simposio “Il Change Management del disturbo neurocognitivo, nuovi orizzonti nella prevenzione” nel corso del quale esperti e operatori del sistema sanitario veneto si sono confrontati sullo stato dell’arte di questa malattia, e sulle prospettive di prevenzione e cura, di fronte all’Assessore regionale alla Sanità Manuela Lanzarin, in occasione della settimana internazionale dell’Alzheimer.
Nel 2022, in Veneto, i soggetti affetti da demenza che si sono rivolti ai servizi sanitari e sociali sono 65.746, un dato peraltro ritenuto sottostimato dagli esperti. Di questi il 68% sono di sesso femminile e il 98% ha più di 65 anni.
Nella Regione Veneto sono attivi 37 CDCD, centri specialistici di riferimento per la diagnosi e la cura delle persone con DNC che si articolano in 58 ambulatori capillarmente distribuiti nel territorio regionale di cui 43 ospedalieri afferenti alle UO di Geriatria (18) e di Neurologia (17) e 15 territoriali afferenti alle Cure Primarie, 7 Integrati e 1 afferente all’UO di Psichiatria. Il Centro Regionale per lo studio e la cura dell’invecchiamento Cerebrale (CRIC) rappresenta il Centro di secondo livello per le diagnosi più complesse e dove si offre terapia riabilitativa.
Il paziente con disturbo neurocognitivo può accedere a diversi servizi appropriati alle varie fasi della malattia.
152 Centri sollievo dedicati alle persone in fase lieve e moderata di malattia, accolgono 1470 utenti, 63 con disturbo cognitivo ad esordio giovanile, supportando 1400 caregiver. I centri sono sostenuti anche grazie al supporto di volontari e al coinvolgimento di 229 Comuni in integrazione con le AULSS.
Per quanto riguarda la residenzialità, dei 42 mila ospiti delle RSA, il 50% ha una diagnosi codificata di demenza, ma il 76% presenta un declino cognitivo alla valutazione cognitiva d’ingresso. L’83% ha oltre 75 anni, il 97% degli ospiti ha uno stato funzionale compromesso, quindi è dipendente nella quotidianità.
I Progetti Sollievo ora attivi sul territorio sono 200, dei quali 180 dedicati a persone con demenza e 20 a pazienti affetti da Parkinson. Gli utenti con demenza nei Centri di Servizio per Persona non autosufficienti sono il 44%, percentuale che sale al 54% nei Centri Diurni.