Per chi rientra dalla Gran Bretagna o dall’Irlanda (o è tornato negli ultimi 15 giorni) tampone obbligatorio. E chi c’è stato nelle settimane precedenti lo segnali.
È il senso, in sintesi, della nuova ordinanza firmata dal presidente del Veneto per cercare di fronteggiare la “variante inglese” del Covid-19.
L’ordinanza, già operativa, ha fatto sì che i passeggeri di un volo proveniente da Londra e atterrato a Tassera – probabilmente l’ultimo, dato che poi i collegamenti sono stati stoppati – siano stati fermati e sottoposti a tampone.
Gli imbarcati nel penultimo aereo, atterrato a Verona ieri sera, sono invece in fase di intercettazione, così da essere a loro volta testati.
«Pensare che la variante inglese non sia già tra noi è quasi da folli», commenta Zaia durante il consueto briefing, a Marghera, sull’evoluzione della pandemia. «Noi però possiamo attenuarne gli effetti: questo è l’obiettivo della nuova ordinanza».
L’altra azione che viene avviata è il sequenziamento genetico di tutti i campioni di laboratorio derivati dal tampone di persone positive e che hanno avuto contatti con la Gran Bretagna. «I campioni positivi – spiega il Governatore – li conserviamo tutti. Preghiamo perciò chi non l’avesse fatto prima di contattate le Ulss e di dire se nei giorni precedenti il contagio è stato in Inghilterra». (G.M.)