Sto preparando i documenti per l’Isee 2025. Già l’anno scorso girava l’informazione che non fosse più necessario dichiarare i titoli di Stato posseduti, ma poi la cosa non si è concretizzata. Per quest’anno come devo regolarmi?
La risposta al quesito del nostro lettore è ancora interlocutoria, nonostante sia passato un anno dall’annuncio del provvedimento. Ma qualcosa si sta finalmente muovendo. Andiamo con ordine. La Legge di Bilancio 2024 aveva in effetti escluso i titoli di Stato e alcuni prodotti finanziari (in sostanza il classico risparmio postale, come buoni fruttiferi o libretti di risparmio) dal calcolo del patrimonio mobiliare ai fini Isee, fino ad un valore complessivo di 50 mila euro. L’intento era evidente: ridimensionare l’incidenza del risparmio finanziario quando si va a soppesare il tenore di vita del nucleo, agevolando di conseguenza l’accesso ad agevolazioni o sussidi legati appunto alle soglie Isee. Successivamente però l’Inps aveva chiarito che il provvedimento non poteva essere efficace se non con una modifica del regolamento che disciplina l’Isee. Per questo per tutto il 2024 nulla in realtà è cambiato e si è dovuto continuare a tenere in considerazione Bot, Btp e tutti gli altri prodotti finanziari per il calcolo dell’Isee.
E per il prossimo anno? Qualcosa parrebbe finalmente muoversi. A ottobre infatti l’Agenzia delle Entrate ha inviato un vademecum tecnico rivolto a banche e operatori finanziari per fornire le istruzioni necessarie sulla comunicazione dei suddetti patrimoni entro la soglia dei 50.000 euro. Al momento l’uscita dall’Isee dei Bot e degli altri prodotti non è ancora ufficiale, ma questo segnale lascia presagire che la svolta potrebbe essere vicina.
Cristian Rosteghin, Caf Acli Venezia
Per informazioni e aggiornamenti anche su questo specifico aspetto consigliamo di tenere d’occhio il nostro sito www.aclivenezia.it, mentre per appuntamenti ISEE 2025 è già possibile telefonare allo 0415314696 int. 1.
Informazione redazionale a cura di Caf Acli Venezia