Al pronto soccorso del solo all’ospedale dell’Angelo di Mestre arrivano ogni giorno, accompagnati da genitori preoccupati, 50-60 bambini, con accessi soprattutto la sera e di notte. E nei fine settimana, quando il pediatra di base non è disponibile, si arriva anche a un’ottantina.
Chi è il colpevole? L’influenza. Quest’anno l’epidemia influenzale è particolarmente rilevante e impegnativa, specie nei numeri. «L’influenza nei bambini – spiega la dottoressa Silvia Callegari, della Pediatria di Mestre – porta spesso a febbri alte, anche oltre i 40° e per parecchi giorni, anche cinque o sei. A volte, poi, gli antipiretici hanno effetti modesti. Per questo sono comprensibili le preoccupazioni dei genitori, anche se in un certo numero di casi la corsa al pronto soccorso non è indispensabile».
I sintomi da valutare con attenzione e per cui preoccuparsi, secondo la pediatra, non sono tanto l’alta temperatura o l’inappetenza quanto la difficoltà respiratoria, la disidratazione e la scarsa reattività. «I bambini sotto i sei mesi vanno comunque sempre visti da un pediatra, anche per verificare che non ci sia, oltre all’influenza, una bronchiolite. Nel 10% degli accessi al pronto soccorso optiamo per un ricovero, magari anche solo per un giorno di osservazione e cura. In qualche raro caso – due finora, oggi risolti – abbiamo dovuto fare ricorso alla terapia intensiva pediatrica dell’ospedale di Padova».
Ma se il virus influenzale colpisce forte fra i bambini, la preoccupazioni dei sanitari dell’Ulss 3 va altrettanto alle persone anziane e fragili: «Per questo – sottolinea Vittorio Selle, direttore del Servizio igiene e sanità pubblica dell’azienda sanitaria veneziana – il consiglio è di vaccinarsi. Finora abbiamo vaccinato contro l’influenza 84mila persone (su circa 650 abitanti nell’Ulss Serenissima, ndr) ma abbiamo a disposizione ancora 41mila dosi. Dato il fatto che l’influenza di quest’anno è arrivata presto, qualche settimana prima che non negli anni scorsi, è molto importante procedere subito alla vaccinazione».
Anche perché l’ondata influenzale 2022 fa seguito a due annate dai numeri modesti. A causa del Covid, infatti – cioè soprattutto del fatto che tutti ci siamo protetti con le mascherine – nel 2020 e nel 2021 il numero degli influenzati è stato contenuto. In queste settimane del ’22 le persone che hanno contratto il virus dell’influenza sono cinque volte quelle che si sono ammalate nel 2020 e due volte e mezzo quelle del 2021. (G.M.)