In preparazione alla diretta con il Papa di stasera alle 18 (diretta su Tv 2000) ecco alcune piccole risposte per aiutare i lettori a vivere la preghiera con il Santo Padre.
Il Papa stasera impartirà la benedizione “Urbi et Orbi” cioè alla Città di Roma, la sua diocesi, e al Mondo intero. Il Santo Padre dona questa benedizione di frequente, soprattutto nelle grandi feste di Natale e Pasqua. Quindi non è una novità. A questa benedizione è sempre legata l’indulgenza plenaria.
Cos’è l’indulgenza? È la forma di perdono più grande che la Chiesa può donare. È la remissione delle pene già perdonate sacramentalmente. Infatti ad ogni peccato corrisponde una pena da espiare, perché il nostro peccato genera un male nella nostra vita e nel Mondo. Con la confessione Dio ci perdona e con la soddisfazione che compiamo dopo la confessione (ad esempio la penitenza che il sacerdote ci chiede, o la nostra vita di preghiera, o le opere di carità) possiamo espiare la pena. Le pene non espiate in terra lo saranno nel Purgatorio, perciò l’indulgenza è la remissione delle pene che dovremo espiare. Ci sono molte forme per ottenere l’indulgenza, sia parziale che plenaria (che significa totale). L’ indulgenza plenaria si chiama così perché rimette tutte le conseguenze del peccato. La Chiesa offre molte indulgenze, alcune anche molto semplici, che sono assolutamente alla portata di tutti. Papa Francesco ci chiede stasera di pregare con lui e di ricevere da lui la benedizione eucaristica per avere questa indulgenza plenaria.
Come si può ottenere? L’indulgenza si ottiene compiendo l’atto a cui è stata concessa dalla Chiesa. Ma si devono verificare tre condizioni: la comunione sacramentale, la confessione, la preghiera per le intenzioni del Santo Padre. Queste possono essere adempiute entro 8 giorni, prima o dopo, l’atto legato all’indulgenza.
Ma di questi tempi come faccio a confessarmi e fare la comunione? Papa Francesco ci ha ricordato recentemente che, secondo la tradizione della Chiesa, se non è possibile fare la comunione è possibile domandare al Signore la comunione spirituale (che è poi il desiderio amoroso di stare con Gesù e di ricevere l’Eucaristia il prima possibile). Il Papa ha anche ricordato che coloro che non si possono confessare, soprattutto i malati, o chi è impossibilitato a recarsi da un sacerdote, possono compiere un atto di contrizione perfetta.
Cos’è questo atto di contrizione perfetta? Consiste nel domandare perdono a Gesù di tutte le colpe commesse, soprattutto i peccati gravi e mortali, unitamente al desiderio di amare Gesù e al dispiacere del proprio peccato. Bisogna poi promettere di cambiare lo stile di vita e di accostarsi alla confessione il prima possibile, cioè non appena ci si potrà avvicinare ad un sacerdote. Se si è in punto di morte questo atto di contrizione consente di essere perfettamente perdonati.
Un esempio? L’Atto di dolore: «Mio Dio, mi pento e mi dolgo con tutto il cuore dei miei peccati, perché peccando ho meritato i tuoi castighi, e molto più perché ho offeso te, infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Propongo con il tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore, misericordia, perdonami».
Marco Zane