Di media controlliamo il cellulare 150 volte al giorno, i giovani anche di più. Non è che ne siamo diventati schiavi? Non è che si debba porre all’attenzione degli educatori il tema dell’uso responsabile delle tecnologie? In fondo, anche per l’alcol e ancor più per il tabacco, si spiega già ai bambini quali sono i limiti di uso e, soprattutto, i pericoli dell’abuso.
È una delle proposte uscite da una tavole rotonde in corso a Dublino, all’Incontro mondiale delle famiglie. Il tema è “Può la tecnologia diventare più adatta alla famiglia?”.
La risposta è l’equilibrio nell’uso. E di per sé non sarebbe una grande scoperta. Il fatto è che bisogna continuamente aggiornarne i contenuti. Il mondo della tecnologia è infatti in costante evoluzione e crescita, e ha un effetto attrattivo sempre più marcato nelle nuove generazioni: i bambini di due anni, se hanno dinanzi un cellulare e un’automobilina, scelgono il primo.
Per questo – dicono gli esperti presenti, tra cui un irlandese fondatore e ad di un’azienda tecnologica nella Silicon Valley – occorre coinvolgere l’educazione. E bisogna, prima di tutto, sapere che cosa sta succedendo.
Perché la prima vittima rischia di essere la famiglia, che necessita di stare connessa in altro modo, più in profondità. E che trae vantaggio dall’uso della tecnologia, ma non se questa diventa onnipervasiva.
Ragion per cui: come per le sigarette, occorre che tutti conosciamo i pericoli insiti nelle nuove tecnologie; e come per ogni cosa buona, bisogna che ne conosciamo i vantaggi di un uso equilibrato e i rischi dell’abuso. «Se a tavola si usa il cell – conclude uno dei relatori – dove va a finire il tempo di qualità per la famiglia?».
Giorgio Malavasi – Giorgia Moro