In una settimana, in Veneto, 27 nuovi casi di febbre del Nilo, con 7 casi evoluti nella forma neuroinvasiva e un decesso.
È l’aggiornamento, fornito dalla Regione Veneto, tramite il sesto bollettino sui casi confermati di infezione nell’uomo dal virus West Nile, trasmesso dalla zanzara Culex Pipiens.
In Veneto, in totale sono ad oggi 132, dei quali 41 evoluti nella forma neuroinvasiva, con 6 decessi, tutti avvenuti in persone anziane o con gravi patologie pregresse.
“Il monitoraggio continuo dei nostri esperti conferma che siamo di fronte a una situazione impegnativa ma che non deve destare allarme – sottolinea l’Assessore alla Sanità Luca Coletto – con un virus che risulta asintomatico nell’80% dei casi e solo in meno dell’1% capace di evolvere nella forma neuroinvasiva. I tecnici della Direzione Prevenzione – informa Coletto – sono al lavoro per definire i particolari del Piano di Disinfestazione Straordinaria, sia adulticida che larvicida, che abbiamo deciso di far scattare, finanziandolo con fondi regionali che si aggireranno tra 400 e 500 mila euro. Siamo a buon punto, e contiamo di averlo a giorni, come previsto, per passare subito all’attuazione”.
Dal punto di vista statistico, la provincia con più casi è Padova (54 totali, con 44 forme febbrili e 10 neuroinvasive), seguita da Rovigo (26 totali, 16-10), Verona (24 totali, 15-9), Venezia (19 totali, 11-8), Vicenza (6 totali, 3-3) eTreviso (3 totali, 2-1).