“Oggi siamo qui per promuovere la memoria di due studenti particolarmente bravi e particolarmente sfortunati: però vogliamo che sia una memoria viva, un riconoscimento non solo della vicenda umana, ma anche e soprattutto delle particolari capacità di questi ragazzi e di ciò che nella loro vita hanno creato e sviluppato proprio nei temi che più ci contraddistinguono, sia come Scuola di Architettura che come cultura: il restauro, la conservazione, la cura del contesto e di tutto quanto sta intorno all’architettura”.
Nelle parole del rettore Alberto Ferlenga, che ha introdotto l’attribuzione del premio Grenfellove, in apertura della giornata di consegna dei diplomi di laurea in architettura, la memoria non è solo conservazione, ma è una radice importante del nuovo, del presente. Così anche nelle intenzioni di Giannino Gottardi, presidente della Fondazione Grenfellove Marco e Gloria Onlus, il cui obiettivo è ricordare in modo positivo, “trasformare la Grenfell Tower da sinonimo di tragedia a simbolo di quanto si può e si deve fare con l’impegno e con la cultura, che insieme alla bellezza salverà il mondo.” Questo sta a significare il logo disegnato per la Fondazione, dove gli strumenti del mestiere dell’architetto, squadra e compasso, compongono una figura angelica che include il simbolo della torre.
“Non è stato facile decidere”, ricorda Sara Di Resta, relatrice di Marco e Gloria e membro della commissione che ha valutato 25 tesi candidate al premio in questa prima edizione (altre due ne seguiranno, una per ogni sessione di laurea annuale) “ma alla fine è stato scelto il lavoro che più assomigliava ai ragazzi: per cura e per metodo, per l’idea di memoria e di futuro che esprimeva”. Ed è stata premiata la tesi “L’impronta della storia. Nuovi scenari per la città di Guastalla” di Eliana Risoli (relatori Armando Dal Fabbro e Andrea Benedetti), che nel ringraziare ha sottolineato “l’importanza del lavoro sul territorio per non essere costretti a lasciare i nostri paesi e le nostre famiglie”.
La famiglia Gottardi ha poi deciso di finanziare personalmente, al di fuori della Fondazione Grenfellove, una tesi discussa nella sessione straordinaria di marzo che non rientrava nei requisiti economici stabiliti dalle Onlus: “Londra, Grenfell Tower: per costruire una storia diversa”, di Giacomo Checchin (relatore Pierantonio Val, con Paolo Foraboschi e Lamberto Borsoi), che analizza la storia della Torre, a partire dal restauro del 2012, e ne riscrive idealmente il percorso di sviluppo, restauro e ampliamento.
Ma il premio Grenfellove è anche una concreta possiblità di crescita professionale.
La famiglia Gottardi ha contattato studi di architettura a Londra, Parigi, Milano e gli studenti premiati muoveranno i primi passi nel mondo professionale internazionale: Eliana Risoli allo studio CIAO (Creative Idea Architecture Office), dove aveva lavorato Marco, impegnato nel restauro di piccoli e medi edifici e gestito a Londra da due giovani e brillanti architetti italiani. Giacomo Checchin farà invece uno stage nello studio Peregrine Bryant, il secondo più importante in materia di restauro a Londra: dove Gloria Trevisan aveva lavorato per sole due settimane ma, come ricorda Giannino Gottardi, “aveva lasciato il segno… A tal punto che lo stesso studio ha promosso il G&M Award, una borsa di studio per ricordare il lavoro di Gloria e Marco”.