Nel 2024 la scadenza per il pagamento della seconda rata Imu “slitta” a lunedì 18 dicembre, in quanto il termine ordinario del 16 dicembre quest’anno cade di sabato.
Si tratta di una scadenza a cui bisogna prestare un minimo di attenzione. Se per l’acconto di giugno in linea generale la quota da pagare era pari al 50% dei tributi versati nel 2022, per il saldo di dicembre dovranno essere tenuti in considerazione gli eventuali cambi di aliquota deliberati dai singoli Comuni. Possiamo comunque anticipare che, almeno per quanto riguarda la provincia di Venezia, la maggior parte dei Comuni ha mantenuto inalterate le aliquote. Altro aspetto importante sono i cambi di utilizzo e le compravendite realizzate nel secondo semestre 2023: nel primo caso bisogna prestare attenzione alla variazione dell’aliquota di riferimento, nel secondo occorre calcolare la ripartizione del tributo tra vecchio e nuovo proprietario. Attenzione poi agli immobili in affitto, vista la possibilità che vi sia un’aliquota differente fra le case affittate a canone libero e quelle con affitti concordati.
Al di là di queste variabili, le regole rimangono sempre le stesse, a partire dall’esenzione a favore delle abitazioni principali, ovvero quelle dove il possessore e la sua famiglia hanno stabilito la residenza anagrafica e la dimora fisica, con l’eccezione delle dimore di lusso accatastate in A1, A8 e A9. Rispetto a questa regola generale vanno poi considerate le esenzioni, come ad esempio per l’immobile assegnato all’ex coniuge legalmente separato, o per gli occupanti (inquilini o comodatari) che abbiano adibito l’immobile a loro abitazione risiedendovi e dimorandovi.
Vista la particolarità della materia, il consiglio è rivolgersi ad un Caf come Caf Acli Venezia, che provvede all’elaborazione dei bollettini di pagamento, tenendo conto automaticamente delle aliquote dei vari Comuni, e ad una consulenza a tutto campo.
Cristian Rosteghin, Caf Acli Venezia
Per informazioni, tel. 0415314696 int. 1.
Informazione redazionale a cura di Caf Acli