«Seguo con preoccupazione crescente la difficile situazione che, da tempo, vivono le vetrerie dell’isola di Murano». Il Patriarca Francesco esprime la vicinanza e la solidarietà al settore del vetro di Murano, ai suoi imprenditori e dipendenti, a tutte le persone che, grazie al vetro, vivono e lavorano, ma che da anni soffrono la crisi del settore.
Una crisi divenuta acutissima negli ultimi mesi, da quando il costo di gas e energia elettrica, le fonti di energia necessarie per far funzionare le fornaci, sono schizzati in su.
Il gas, per esempio, è passato da circa 20 a circa 90 centesimi al metro cubo. È evidente che i costi si proiettano sui conti delle imprese artigiane e industriali del vetro muranese, mettendole radicalmente in sofferenza.
«Oltre ai problemi strutturali del mercato – rileva il Patriarca – e al reiterato fenomeno dell’acqua granda e alla pandemia da Covid 19, non ancora del tutto superata, con il ridimensionamento dei flussi turistici, le aziende del settore si trovano ora a fronteggiare un insopportabile rincaro delle utenze – energia elettrica e soprattutto gas – che costituiscono una delle spese maggiori della loro produzione. L’entità dei nuovi rincari è tale da impedire il prosieguo dell’attività, come mostrano le già avvenute chiusure e quelle preannunciate».
Le conseguenze sono drammatiche, da tanti punti di vista, e l’appello di mons. Moraglia accorato: «Le vetrerie e i maestri vetrai di Murano sono patrimonio storico-culturale ed economico d’eccellenza per la città di Venezia e non solo. Chiedo, quindi, a quanti hanno voce in capitolo e possibilità d’intervenire che tale situazione – con pesanti ricadute sul territorio veneziano – sia affrontata a livello locale e nazionale in modo che venga tutelata l’eccellenza artistica e professionale che tali imprese, da sempre, rappresentano. Sta in particolare a cuore il destino di tanti lavoratori e famiglie che, col lavoro, sarebbero private del giusto sostentamento senza il quale è a rischio la dignità sociale della persona».