Al termine della Santa Messa in San Marco, il Patriarca ha ricordato i momenti della visita di Papa Francesco e ha poi pronunciato un breve discorso di ringraziamento: «Momenti che rimarranno vivi in noi, grazie».
Dopo l’applauso dei diecimila fedeli in Piazza San Marco, mons. Moraglia ha proseguito: «Gli abitanti di Venezia e delle terre del Nordest rappresentate qui dai vescovi sono persone laboriose, oneste, generose. In passato hanno vissuto sulla loro pelle e sanno cosa vuol dire lasciare le proprie terre e migrare. Conoscono bene il dramma che oggi molti vivono.
Venezia è città bella, fragile, unica. Da sempre è ponte tra Oriente e Occidente. E’ crocevia e vuole essere anche oggi crocevia di popoli, culture differenti, fedi differenti. Per questo a Venezia i grandi temi delle sue encicliche trovano un puntuale riscontro, il rispetto della cura del Creato e delle persone, iniziando dal bene sommo della vita, soprattutto quando è fragile e chiede di essere accolta. Come gesto concreto e duraturo di questa visita la Chiesa di Venezia intende mettere a disposizione di soggetti in particolare donne che cercano il reinserimento sociale otto mini alloggi si tratta di spazi ristrutturati nella casa della Carità ex convento delle Muneghette intitolato a San Giuseppe nel centro storico di Venezia. Ancora grazie per la parola pace che instancabilmente risuona sulle sue labbra. Grazie, continui ad aiutarci in questa strada difficile ma importante. E’ oggi presente in questa piazza – ha sottolineato il Patriarca – l’icona della Madonna della Salute, chiamata Mesopanditissa mediatrice di pace. Caro Papa Francesco la Madonna della Salute l’accompagni sempre e noi con affetto le rivolgiamo il saluto tutto veneziano: “Viva San Marco Viva Venezia”».
Il Patriarca: «Grazie Papa Francesco da Venezia e dal Nordest. Terra che ha conosciuto l’emigrazione»
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